La geografia della salvezza Indice La geografia della salvezza - Quadro generale

I DATI E LE DATE


Uno degli scopi che ci si era posti al momento di iniziare la ricerca sugli ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico era quello di individuare quanti di loro potessero essere considerati in salvo ancora prima della fine della guerra.
Ed intorno a questo scopo è stata organizzata la stessa struttura del database.
La colonna centrale, infatti, segnala, il luogo nel quale ciascuno degli internati si trovava ad una data il più vicina possibile all'8 settembre del 1943, mentre l'ultima segnala il luogo in cui ciascuno si trovava - se sopravvissuto - subito la fuga dai campi o dalle località di internamento o della liberazione da parte degli alleati che risalivano la penisola. E, con il procedere della ricerca, queste due colonne sono in continuo aggiornamento.
Nelle pagine di presentazione del sito vengono illustrate le fonti - in particolare quelle che riguardano la colonna della salvezza - dalle quali essa è partita, costituite principalmente dagli elenchi contenenti i nomi degli ex internati presenti in molte province italiane subito dopo la fine della guerra e, in particolare, di quelli che si trovavano nei vari campi istituiti dall'UNRRA1 come quelli di Roma (Cinecittà) e di varie città pugliesi (Bari, Taranto) o nella provincia di Lecce (Santa Maria al Bagno).
Nel corso degli anni queste si sono arricchite con nuovi contributi documentali2 fino ad arrivare al più recente aggiornamento reso possibile dalla consultazione:

  1. degli Arolsen Archives - International center on nazi persecution che contengono anche i documenti dell'IRO, mediante i quali è possibile ricostruire le tappe del percorso in Italia degli ex internati che si rivolgevano a questo ente; 3
  2. degli archivi on line del Joint American Joint Distribution Committee) che conservano numerosi elenchi di ex internati in Italia presenti , tra il 1944 e il 1945, nei campi dell'UNRRA, ma anche di quelli presenti in località situate in varie province italiane, come, ad esempio, la provincia di Potenza. 4

Tuttavia i due dati segnalati sopra da soli non bastano a stabilire se la salvezza sia stata raggiunta per iniziativa autonoma degli internati o se, invece, fosse stata dovuta all'avanzata degli Alleati nell'Italia meridionale.

Per questo motivo l'ultima data di permanenza nel luogo di internamento al momento dell'armistizio e quella segnalata negli elenchi degli ex internati assistiti dai vari enti nelle regioni liberate sono state confrontate con la data di liberazione di ciascuna provincia e, per quanto riguarda le province del centro-nord, sono stati presi in considerazione gli spostamenti che avvennero durante l'occupazione nazifascista.

La geografia della salvezza si intreccia, quindi, necessariamente, con l'evoluzione degli eventi bellici. Le province di internamento sono state suddivise in tre gruppi - Nord, Centro, Sud - e le date di arrivo a Sud ricavabili dalle fonti in tre fasce temporali:

  1. ultimi mesi del 43 - maggio del 1944 per le province più prossime alla linea Gustav;
  2. maggio - settembre 1944 per le province centrali, e quelle più a nord della Toscana;
  3. giugno 1944 - marzo 19455 per le province più a Nord, come ad esempio Vicenza o Aosta. 6

Per il Sud l'arco temporale considerato per gli spostamenti va dal mese di settembre del 1943 fino all'aprile del 1945.

Procedendo nel lavoro di catalogazione delle informazioni, è emerso, infine che una parte di esse riguardava anche internati nelle province dell'Italia centro settentrionale i quali risultano non essersi allontanati dal luogo di internamento o, comunque, di essere rimasti nel territorio della provincia in cui si trovavano fino alla sua liberazione.
Data la significatività del loro numero, anch'esso è stato inserito negli elementi da valutare in una ricerca sulla salvezza, in considerazione, per di più, del fatto che quella conseguita attraverso queste permanenze possa essere avvenuta grazie alla solidarietà ed al fattivo aiuto che furono prodigati agli internati.

Gli internati che tra la fine del mese di settembre e il mese di dicembre del 1943 si trovavano nei campi e nelle località situati nelle regioni del sud (Calabria, Basilicata e Campania) e che ritrovarono la libertà grazie all'avanzata degli Alleati furono, allo stato delle ricerche 2225. Quelli rimasti a Nord della linea Gustav la cui fortificazione iniziò alla fine del 1943 furono 4592. Di essi 1060 furono deportati, di 4515 si conosce il luogo in cui si trovavano dopo essere stati liberati o dopo essersi messi in salvo autonomamente prima del 25 aprile 1943.

La ricerca non è ancora terminata. Rimangono, infatti, 70 nomi di ex internati in Italia dei quali si conosce il percorso di internamento e è stata documentata la salvezza, ma manca il nome del luogo in cui si erano rifugiati e 639 nomi rinvenuti negli elenchi dei sussidiati nei campi UNRRA dei quali, però, non si è ancora riusciti a verificare se si tratta di ex internati in Italia o di rifugiati dalla Jugoslavia dopo l'8 settembre 1943.



1 Nel novembre 1943 gli alleati (compresa l'Unione sovietica) creavano l'UNRRA (United Nations Relief Rehabilitation Administration) per i soccorsi e la ricostruzione). l'Unrra assisteva tutti coloro i quali erano stati costretti dalla guerra ad abbandonare le loro case, e non solo i rifugiati fuggiti dai loro paesi. Nel 1944-45, l'Unrra fornì aiuti d'emergenza a migliaia di rifugiati e sfollati nelle regioni controllate dagli Alleati. In Italia, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943 gli alleati, tramite l'UNRRA allestirono alla periferia di Bari, nella frazione di Carbonara, a Torre Tresca, un grande campo profughi, chiamato Transit Camp n. 1 avvalendosi delle baracche di un ex campo di concentramento militare per prigionieri di guerra. Nella struttura del capoluogo pugliese si raccolsero gli ex internati liberati nelle regioni del sud , quelli che erano arrivati dal nord Italia attraversando le linee di combattimento, i profughi provenienti dalla Jugoslavia ancora occupata.
2 Tra queste le più importanti sono state le liste di 571 profughi ebrei portati in Palestina da Ferramonti (Italia) nel maggio del 1944, pubblicate sulla rivista Aufbau nel numero del 28 luglio 1944 e nel numero del 4 agosto 1944 e L'elenco degli ex internati ospitati negli Stati Uniti, in "HAVEN" di Ruth Gruber, editore "Three Rivers Press" edizione del 2000.
3 L'Organizzazione internazionale per i rifugiati (Iro) fu istituita nel luglio 1947 come agenzia specializzata non permanente delle Nazioni Unite. Sebbene le sue attività fossero limitate all'assistenza ai rifugiati europei, l'Iro fu il primo organismo internazionale a occuparsi in modo completo di tutti gli aspetti del fenomeno dei rifugiati. Nelle sue funzioni rientravano il rimpatrio, l'identificazione, la registrazione e la classificazione, l'assistenza, compresa quella sanitaria, la protezione giuridica e politica, il trasporto, il reinsediamento dai paesi d'asilo verso i paesi terzi e il reinserimento. La ricerca nelle collezioni digitali degli Arolsen Archives - International center on nazi persecution, nelle sezioni Registrations and Files of Displaced Persons, Children and Missing Persons /File dall'Italia e Registration and Care of DPs inside and outside of Camps / File dall'Italia condotta negli ultimi mesi ha consentito di identificare i luoghi in cui numerosi altri e internati rispetto a quelli fino ad allora conosciutisi si erano venuti a trovare dopo la fuga o la liberazione.
4 L'American Joint Distribution Committee (organizzazione ebraica creata nel 1914 e conosciuta semplicemente come Joint) fornì in maniera continuata un contributo essenziale per il supporto finanziario dei campi e la soddisfazione delle necessità dei profughi ebrei. Per l'aggiornamento del database sono stati utilizzati gli elenchi compilati tra agosto e novembre del 1944. Cfr: American Jewish Joint Distribution Committee, Records of the New York Office of the American Jewish Joint Distribution Committee, NY_AR45-54_00076_01176 https://archives.jdc.org/
5 Questa è la data della partenza dal porto di Taranto verso l'allora Palestina della seconda nave organizzata dalla Displaced Persons and Rimpatriation sub Commission (Allied Commission) e viene considerata, in questa ricerca, l'ultima data utile per definirne l'arco di tempo. Cfr. Arolsen Archives - International center on nazi persecution, Registration and Care of DPs inside and outside of Camps / File dall'Italia cit.
6 A questo proposito c'è da dire che non tutti gli elenchi delle presenze portano una data precisa dell'arrivo. Soprattutto per il 1945 è a volte indicato solo l'anno, per cui diventa difficile stabilire se gli spostamenti dal Nord o dal centro verso il Sud siano avvenuti, anche se solo nella fase iniziale, ancora durante la guerra o, invece, per tutto il percorso dopo la liberazione, per cui, almeno al momento, sono stati esclusi dai conteggi.

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