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A Ferramonti - Dai territori annessi all'Ungheria - 2

Da Pozsony


All'internato Alexander Goldberger

Pozsony Veszekeny, 19 maggio 1942
Miei amati cari! Abbiamo ricevuto la tua cartolina, mi rallegro che, grazie a Dio, state bene, ciò che desidero sentire anche di voi (?) Che fate sempre? Avete qualche occupazione? I tuoi cari genitori non hanno scritto da parecchio tempo. Nessuna novità particolare. I ragazzi, con l'aiuto di Dio, verranno dopo Pentecoste per dare l'esame. Noi vivacchiamo come in passato, cominciamo il lavoro di primavera, lavoriamo con il pollame e con l'orto. Anche la cara Lenke si interessa spesso di te. Come sta il tuo caro marito? Egli cosa fa? Sarebbe bene potersi comunicare qualcosa di buono. Alla Ili Projesz sono nati due bambini, prematuramente, essa giace da tre settimane in ospedale a Budapest, è stata molto malata, ma adesso, grazie a Dio, sta meglio. Adesso vengono le feste, vi auguro felici feste di (una parola indecifrabile), voglia il buon Dio che in avvenire le possiate passare con grande gioia e felicità. Scriveteci molto di voi, perché tutto ci interessa. Vi bacia - Emyl, Bet e Gyuri
Mittente: Emil Adler
Tradotto il 5 novembre 1942/Br


Senza data
Miei cari, mi affretto a rispondere alle care Vostre frasi, che soltanto ieri mi sono pervenute. Apprendo che state bene di salute e che K. Alessandro guadagna tanto quanto gli necessita. Anche noi godiamo ottima salute, i ragazzi sono abbastanza attivi, di giorno vanno ai numeri. K.Frisi ci ha scritto ancora in maggio che il babbo, la mamma e i bambini stanno bene e l'indirizzo è …
Maurizio Berta, il marito di Erminia ancora non scrive, nelle sue ultime chiedeva roba da mangiare e vestiti vecchi. Mi sono meravigliata che da tanto tempo non scrive, la moglie, però, regolarmente e puntualmente gli ha sempre risposto. Di Miska, Giuseppe e Hanord non si sente parlare, soltanto si è saputo che la loro corrispondenza è stata rimandata indietro, poiché ad essi è vietato corrispondersi. A Jokon anch'io da tempo che non ci vado, ora si trova là mio figlio Fradi. Auguro a voi le migliori cose e spero che a quel tempo che furono spedite abbiate ricevuto …. corpo dai genitori ed assicuratevi se si può spedire roba usata perché egli ne ha di bisogno. Tanti baci a tutti Voi e tanti saluti, Kirlin, Solan Feni
Mittente Adler Odön



Da Losonc


All'internato Edmondo Làszlò

Losonc , 5 maggio 1942
Numero della cartolina: 12 - Caro mio figlio Ödön! Come già ti ho scritto, ad eccezione delle cartoline n.5 e 6, abbiamo ricevuto le finora scritte lettere e cartoline sino al numero 7. Il 23 dello scorso mese ti abbiamo scritto una lettera particolareggiata, nella lettera c'erano anche 2 lame per la barba. Il mio cugino di Budapest ti ha mandato circa tre settimane or sono 100 lire, per questo importo ha ricevuto permesso dalla Banca Nazionale, non mi ha scritto però se il denaro è stato spedito con vaglia bancario o con vaglia postale, spero che nel frattempo lo avrai già ricevuto. Al tuo antico indirizzo ti abbiamo mandato anche un sapone per la barba e molto materiale di lettura: chissà se queste cose te le hanno mandate dietro! La pasqua sarebbe passata meglio se anche Bèl fosse potuto essere qui, ma i suoi genitori dicono che con l'aiuto del buon Dio forse potranno passare insieme la prossima Pasqua. Qui a casa siamo sani, ciò che vorrei sentire anche di te quanto prima. Gyuri è molto contenta che costì vi si può scrivere anche in ungherese, prossimamente ti scriverà anche lui, perché gli scriverò il tuo indirizzo. In attesa di tue ulteriori notizie, molte volte ti abbracciamo e baciamo molto affettuosamente. Mamma e babbo.
Mittente Sàndor Làszlò
Tradotto il 20 ottobre 1942/Br


Losonc, 11 maggio 1942
Numero della cartolina: 13 - Caro Figlio! Come già ti scrissi, la tua lettera del 22 aprile l'ho ricevuta ancora il 25 del mese scorso e adesso attendiamo giorno per giorno la tua cartolina o lettera. Il 25/4 ti abbiamo scritto una lettera particolareggiata ed alla lettera abbiamo allegato anche due lame per la barba. Il mio cugino di Budapest ti ha mandato, ancora in aaprile, 100 lire, non mi ha scritto però se lo ha fatto per mezzo della posta o di una banca, ma spero che da allora avrai già ricevuto il denaro. La scorsa settimana ti abbiamo mandato anche giornali illustrati. Hai ricevuto i libri che ti avevamo mandato all'antico indirizzo? Noi siamo sani, ciò che vorremmo sentire quanto prima anche di te. Attendiamo tue ulteriori notizie e ti baciamo mille volte affettuosamente. Oszi mamma e babbo

Losonc, 14 agosto 1942
Mio caro figliolo, abbiamo ricevuto le tue cartoline in data 20 e 21 u.s. rispettivamente; spero che nel frattempo avrai ricevuto la nostra lettera anche tu, l'abbiamo spedita raccomandata in data 18 giugno c.a., dove anche il Direttore della scuola aveva messo la sua affermazione, comunque reclameremo presso la posta.
Il giorno 12 corrente abbiamo spedito al tuo indirizzo L.100, speriamo che il banco nazionale abbia agevolato questa spedizione; ora per spedire del denaro è necessario aggiungere il certificato.
Qui noi tutti stiamo bene, avrei piacere sapere cosa indossi o (vesti).
Il 9 del corrente mese ti abbiamo spedito le cartoline illustrate, tra breve te ne manderemo nuovamente. La vocazione di Giorgio tra non molto, scemerà o sparirà del tutto.
Siamo in attesa di un'altra tua cartolina, ti pensiamo molto e sempre amorosamente ti baciamo. Mamma Babbo e Giorgio
Mittente Läszlò Sandor


Losonc ,21 ottobre 1942
Caro figliolo abbiamo ricevuto la tua cartolina in data 28 corrente mese, come pure quella del 15 corrente. Ti abbiamo fatto sapere che ti abbiamo spedito al tuo nuovo indirizzo, una lettera raccomandata, sperimao che anche questa, come la prima, nel frattempo tu l'abbia ricevuta. Qui noi stiamo bene. Anche Giorgio sta bene, adagio adagio sta completando la sua maturità, perché, con l'aiuto di Dio ora finisce l'ultimo anno. Il mese scorso abbiamo spedito due fotografie; in una c'ero io con la mamma, nella seconda vi era Giorgio con la mamma, certamente già ne sarai in possesso. Anche qui è arrivato l'autunno, questa mattina il barometro era nel punto luminoso. Ieri abbiamo spedito al tuo indirizzo cinque copie di fotografie scritte per la metà. Ti pensiamo molto, anche di notte sogniamo con te. Attendiamo ancora i tuoi scritti e nel frattempo ti abbracciamo e baciamo amorosamente tuoi Mamma e Babbo. Laslo Sandor

All'internato Paul Lörinc

Losonc, 12 maggio 1942
Mio caro figliolo Pali - da un tempo incalcolabile siamo senza tue notizie: attribuisco questo al grande movimento della posta, ma ciononostante sono inquieta! Purtroppo il denaro inviato il mese scorso mi è ritornato, da allora cerco sempre la possibilità di invio, adesso ti sono state spedite da Budapest 100 lire, con l'intervento dello zio Miksa, direttamente mediante la Banca Nazionale. Per ulteriori spedizioni è necessario un certificato rilasciato dal comando del campo, che indichi da dove sei emigrato e quando. Da quando sei nel campo. Presentando un siffatto certificato, ti si potrà mandare mensilmente 150 lire. M'interesserebbe molto di sapere se hai ricevuto il denaro spedito il mese di marzo. Del resto qui a casa, nulla c'è di nuovo, siamo tutti sani. Con molto affetto ti bacia la tua Mamma. Molte volte ti abbraccia e bacia il tuo Babbo.
Mittente: Adolfnè Lörinc
Tradotto il 4 settembre 1942/Br


Losonc, 26 maggio 1942
Caro figliolo Pali! Giorno per giorno attendiamo invano le tue care righe, la famiglia di Làszlò ne ha ricevuto anche oggi, egli scrive di essere stato innestato contro il tifo, di aver ricevuto vestiti dalla Croce Rossa e riferisce su tutto. Ti prego, manda un certificato ufficiale che tu sei lì ed hai bisogno di denaro: questo faciliterebbe la possibilità dell'invio mensile. Già anche l'ultima volta ti ho scritto che il denaro è ritornato, però 100 lire le hanno mandate, ma anche questo è possibile soltanto una volta! Spero che avrai ricevuto le 260 lire mandate il 17/3. Il Barna è a Vac in servizio di lavoro! Scrivi, mio caro figlio, di tutto, noi grazie a Dio stiamo bene, spero che anche tu e con molto affetto ti abbraccia e bacia in pensiero la tua Mamma.

Caro Pali! Forse non lo crederai nemmeno, ma la prossima settimana do l'esame di maturità? Adesso si studia a tutto vapore. Spero che stai bene ed già "abbindolato" per lo meno 2-3 ragazze. Del resto nulla di nuovo. Imparerò il cucito dalla Bella Ungar e poi il disegno dei modelli. Che pensi tu in proposito? Ti bacia Eda.
Ti bacia il babbo
Mittente: Sig.ra Adolf Lörinc
Tradotto il 4 novembre 1942/Br


Losonc, 1 giugno 1942
Mio caro buon Pali! Dopo una lunga attesa finalmente oggi è arrivata la tua cara cartolina, che mi ha un poco tranquillizzata; io ti scrivo ogni lunedì, magari ti arrivassero tutti i miei scritti! Dimentichi sempre di scrivere se hai già ricevuto le 260 lire mandate il 17/3 e le 100 lire mandate l'11/5. Nuovamente ti prego di mandare un certificato ufficiale, che tu soggiorni stabilmente costì ed hai grande bisogno di denaro. Senza questo è ormai impossibile di mandarti ancora denaro" Barna purtroppo è partito recandosi dallo zio Plàk: Bela e Deszö accudiscono ai loro soliti lavori. Editke dà domani gli esami di maturità. Del rato nulla di nuovo, siamo tutti sani, per noi non devi angosciarti minimamente! Milioni di baci dalla tua affezionata madre.
Mio caro figlio Pali! Aggiungo alle righe della mamma, che le tue righe ci hanno fatto molto piacere, subito mi sono sentito meglio. Anche tu guardati molto. Non avendo meglio da fare, giornalmente vado a passeggiare al Boschetto. Infinite volte ti abbraccia, bacia il tuo babbo. Scrivi spesso.
Mittente: sig.ra Adolf Lörinc


All'internato Teodor Kun

Losonc , 23 maggio 1942
Adesso che dalla mattina piove una pioggerella così buona e tranquilla ed abbiamo 3 giorni di vacanza (Pentecoste) e per caso proprio oggi è arrivata anche la tua cartolina del mese scorso, come risposta mi proverò di soddisfare il tuo desiderio dell'ultima volta e di riferirti esaurientemente della situazione. Da noi, grazie a Dio, tutto è in ordine e nello stato antico. La vendita (che probabilmente ti interessa più di tutto) non è ancor sempre risolta, però è ben avviata verso la perfettuazione. Io ho la loro promessa che prenderanno: spero che la manterranno. Principalmente perché hanno bisogno di una persona indipendente che conosca la situazione. Naturalmente questo è soltanto una supposizione ed anche in caso affermativo, le prospettive dell'avvenire non sono troppo rosee, sebbene allora ci sarebbe la base per continuare a sperare, perché fino alla scadenza del termine di disdetta (un anno) forse la situazione si cambierà, o forse io sarei pure così "a posto", che non mi licenzierebbero nemmeno. A questo cioè nulla osta - anzi, se "corrispondessi", chissà, forse, giungerei in una situazione ancora più vantaggiosa. Il compratore, cioè, mi ha personalmente dichiarato che questo è una questione puramente individuale - e nessun altro punto di vista ha per loro interesse. Ma come anche stiano le cose nei loro confronti, il fatto è che finora non ho ricevuto la disdetta e così il mio posto è assicurato fino al 31/3. Dopo, nel peggiore dei casi, per un anno ancora resisto a fare il "privato" e questo è forse tempo bastante per crearsi una nuova esistenza. E' vero che c'è qui ancora Bèla - come "riserva", ma spero che di questo non ci sarà bisogno. La mia domanda non è proceduta ancora neanche di un passo, ma poco importa, per me non è davvero questione vitale ch'essa venga sbrigata d'urgenza. Possiamo vivere anche senza di questo. Dei ragazzi non saprei davvero che scriverti. Nora si comporta molto bene. Ivàn, spero, saprà superare le difficoltà. Sinceramente, però, non ci si affatica troppo. E' un gran guaio che non ha alcuna ambizione. E non ha pazienza. Con la sua testa - egli sbriga in qualche modo i suoi compiti, ma non con la necessaria profondità. Adesso per di più lo turba anche la primavera, perché anche le ragazzine della fattoria hanno di fronte a lui delle esigenze, alle quali egli soddisfa con il massimo zelo. Diciamo pressappoco in proporzione di 1:2 (un'ora studia - due fa la corte). Da casa purtroppo arrivano cattive notizie. Per momento i colpi più gravi hanno toccato la povera Margit. Di Lolo già da molto tempo sai che non si hanno notizie ed Evi l'hanno portata via adesso - finora neanche da lei si ha alcun segno di vita. Lajos, Ilonka, Laci hanno il permesso di lavoro e conseguentemente anche i genitori sono esenti dalla deportazione. Anche mamma è andata per questo motivo ad abitare nella famiglia di Marci. Lo zio Jenö, la zia Gizi e Palko, come pure la zia Zsenka, hanno avuto la stessa sorte di Evi. Evike ha avuto sfortuna, perché è andata ancora precedentemente all'estensione del trattamento di favore per coloro che hanno il permesso di lavoro ai membri della famiglia. Purtroppo le condizioni di lì sono terribili. In conclusione hai pur fatto bene a scappartene da lì in tempo. Artur è stato arruolato e così anche la povera Hella è rimasta sola. Le prospettive del raccolto probabilmente non ti interessano eccessivamente, ma esse sono discretamente buone. La primavera ha bensì nuovamente ritardato e la seminagione annuale è restata alquanto indietro, ma in caso di buon tempo può ancora migliorarsi moltissimo. Anche Piroska scrive in tedesco - siamo curiosi di sapere quale delle due lingue raggiungerà più presto la sua destinazione. Affettuosamente ti baciano - Piroska, Sàndor e ragazzi.
Mittente: Sandor Haas
Tradotto il 6 novembre 1942/Br



Da Beregszász


All'internato Anton Lebovitz

Beregszàsz, 19 maggio 1942
Nostri amati figlioli! Siamo molto inquieti per voi, è già la quarta settimana che non riceviamo da voi posta. Qui, a casa, di salute stiamo tutti bene. Speriamo ch'essa non manchi neanche a voi. Hai ricevuto il piccolo pacco con i requisiti da calzolaio? Anche Ilonka ha scritto di averti in un piccolo pacco di mutande e calze, ma le ha ricevute di ritorno, che non si può mandare nulla, soltanto col permesso della banca nazionale. Ma il permesso non lo danno. Degli antichi piccoli pacchi così non avrete ricevuto nulla. Come sta il piccolo Lèvike, certamente egli è già un vero giovinotto. Se è possibile, mandate una fotografia. Avete ricevuto quella che vi ho mandato io?: nella lettera c'era anche dello zucchero. Siamo molto angosciati per Roszi ed i suoi. Scrive che devono partire molto lontano. Gèza voleva venire da noi, ma non è arrivato. E' stato a Kassa a visitare Manò. Ma adesso purtroppo nulla sappiamo di lui. Vi baciamo molte volte. I vostri genitori e fratelli.
Tradotto il 4 novembre 1942/Br


Pest, 21 maggio 1942
Miei cari amati! Non immagini, Maria, quanto mi accori che tu attendi invano il piccolo pacco. Quando io ti scrissi, dopo ripetuti tentativi avevano finalmente accettato il piccolo pacco. Ne ero molto contenta. Ma era troppo presto, perché dopo alcuni giorni ricevetti un avviso della Banca nazionale, che non hanno permesso la spedizione e poco dopo mi fu rimandato anche il piccolo pacco. Non ti posso nemmeno descrivere quanto questo mi dispiaccia. Avevo procurato anche delle mutandine ed ho dovuto rivenderle. Purtroppo così non vi posso mandare nulla. Sono tanto contenta di sentire che adesso già la vostra sorte è più facile. Io sono stata adesso, per Pentecoste, a casa, tutti stanno bene, soltanto purtroppo la situazione non è troppo soddisfacente. Sono molto in angoscia per Roszi ed i suoi. Essi, poveretti, non sanno neppure che la sorte di Gèza è compiuta. Da Laci ho ricevuto adesso per la prima volta posta. Viser è in Polonia. Per quanto riguarda me, io sto bene e lavoro. Scrivete molto spesso. Vi bacia tutti mille volte Ilinkò
Mittente: Sig.a L.G.
Tradotto il 5 novembre 1942/Br


Beregszàsz, 6 agosto 1942
Carissimi figlioli, proprio in questo momento abbiamo ricevuto la Vostra cartolina del 21 luglio c.a. Siamo molto dispiacenti che non possiate ricevere la nostra corrispondenza. Io tutte le settimane Vi scrivo. Sono contenta che stiate bene di salute. Ci rallegriamo che Vi sentiate bene anche là in Italia, b.I. Il babbo, la mamma e tutti di famiglia stiamo bene, così pure Andor e Elena. La settimana scorsa abbiamo ricevuto una lettera da Boris, Piric e UK anche stanno bene. Ci scrivono che essi corrispondono con Voi. Rosa la settimana scorsa è andata in viaggio, ma nessuno sa dove - ci hanno informato degli amici conoscenti - a lei non abbiamo avuto il tempo di scrivere. Anche da Geza non sappiamo nulla. Avremmo molto desiderio che vi incontraste. Ci rallegriamo con i bambini che crescono belli e robusti. Mandateci delle fotografie, perché abbiamo molto desiderio di vederli e vedervi, per lo meno in fotografia. Solo il buon Dio sa quando ci rivedremo! Questa cartolina la spediamo espressa e raccomandata, vogliamo sperare che per lo meno questa la dovrete ricevere. Tanti baci e tanti dai vostri cari genitori e fratelli che vi pensano.

Beregszàsz, 24 agosto 1942
Miei amati figlioli, abbiamo ricevuto la vostra cara cartolina in data 28 luglio. Ci fa immenso piacere il sentire che tanto Voi quanto i bambini state bene ed anche ci fa piacere il sentire che finalmente avete ricevuto anche le nostre lettere. Certamente d'ora in avanti continuerete a ricevere regolarmente la posta. Il pacco, però, non l'avete ancora ricevuto? Ci facciamo un'idea che cosa sembrava Mario con quel postale di 20 chilogrammi! L'importante è che, per lo meno, ritorni indietro e speriamo che ci arrivi di ritorno non tanto dimagrito! Come avremmo piacere di ricevere da Voi, Vostre fotografie assieme ai bambini, così, per lo meno, vi potremmo vedere in fotografia, se altrimenti non è possibile. Come Vi ho già scritto la famiglia Rozsi ha dovuto partire, per dove non si sa, come pure non si è più saputo di loro! Anche il povero Geza, Andor e Elena hanno dovuto partire. Noi di salute stiamo bene. Scrivete a lungo e dettagliatamente di tutti Voi. Siete sistemati bene? Avete una casa confortevole? Oppure lascia a desiderare? Finiamo questa nostra baciandovi ripetutamente e affettuosamente. I vostri genitori

Beregszàsz, 14 ottobre 1942
Miei amati figlioli, soltanto ora ho ricevuto la vostra cara cartolina dell'11 settembre. Essa ci ha recato una gioia immensa e ci ha tranquillizzati, perché eravamo molto inquieti anche al vostro riguardo. Da sei settimane che non ricevevamo vostre notizie. Siamo felici che stiate bene di salute e che abbiate per benino tutto il necessario. Anche qui stiamo tutti bene, Giuseppe lavora come operaio, guadagna cinque pengöt al giorno. Elena manda tutti i mesi quello che può. Noi ce la passiamo in qualche modo! Elena da parecchio che non riceve notizie da Ladislao. Dei Roszi infelicemente (purtroppo) non sappiamo nulla, solo Dio sa dove sono quei proveretti! La famiglia di Andrea sta bene. Da Rocis, la settimana scorsa, abbiamo ricevuto qualche rigo, stanno essi pure bene. Scrivete di voi, dei bambini più a lungo e più dettagliatamente. D'altra parte come vi trovate laggiù, state in casa vostra? Avete già comprato della roba da vestire? Mandateci delle vostre fotografie, già è permesso spedirle. La nostra l'avete già ricevuta? Vi baciamo ripetutamente, i vostri genitori, fratelli e bambini.

Beregszàsz,28 ottobre 1942
Miei cari Figlioli, abbiamo ricevuto la cartolina con la quale ci precisavate che ci avete spedito una fotografia. Ora, sapendo ciò, ci rimane più difficile attendere, poiché non vediamo l'ora di vederVi per lo meno in fotografia, grande o piccola, tanto fa. Ringraziamo e ricambiamo di cuore i Vostri saluti cari. Sino ad ora non è venuto nessuno a cercare di Elena. Ci compiaciamo (sic) e siamo oltremodo contenti che stiate bene in salute e d'altra parte che avete dei buoni amici. Qui il Papà, la Mamma e tutti gli altri stanno bene. Giuseppe è da venerdì che manca, non sappiamo dove vada o dove sia. Ora Roszi è a Ungvar, ma infelicemente non abbiamo alcuna notizia di lei. Noi siamo disperati per tutto ciò. Dite al vecchio Sönfeld che Gelbermansal … ha da parte quaranta pengöt per inviargli ed il poveretto non sa come spedirglieli. Non comprendiamo come mai non ricevete la nostra corrispondenza. Io tutte le settimane Vi scrivo. Andrea ieri è stato qui da noi, dice che anche loro stanno bene di salute. Ora stando bene non avranno più necessità di venire a trovarci! Scrivete di coi dettagliatamente e a lungo; Antonio lavora? Siete finalmente a casa Vostra?
Vi baciamo ripetutamente, i vostri genitori, fratelli e bambini.



Da Nagsapos


(All'internato Mikulas Fischer)

Nagsapos, 24 aprile 1942
Carissimi, ieri abbiamo ricevuto la vostra cartolina. Siamo lieti di sapere che state tutti bene in salute e che avete felicemente superato il viaggio in Italia. Speriamo che i vostri parenti di Abazia (sic) vi aiutino un po'. Ma noi, non meritiamo ringraziamenti, dato che non possiamo fare nulla per voi. Ringraziate soltanto quelli di Abazia, ma non noi. Ma fateci sapere se loro vi aiutano. Noi e tutti i parenti ungheresi, grazie a Dio, stiamo bene in salute. Certo che vi vorremo rivedere presto. Come va la piccola Giuditta? Se è possibile faremo l'abbonamento di un giornale al vostro indirizzo, e manderemo anche nuovi francobolli come affrancatura di lettera. Vi saluta Hyday


Da Zedèr


Zedèr, 30 maggio 1942
Miei cari, da lungo tempo non abbiamo vostre notizie. Cosa significa questo? Siamo molto, molto preoccupati per voi. Vi preghiamo di scrivere subito, tutti e tre, a mano. State tutti bene? O è di nuovo uno di voi malato? Eram, come va la tua salute? Nacusto, non scrivi mai qualcosa di te. Speriamo che la tua salute sia buona. Alierham, come stai? Lavori e guadagni anche qualche cosa? Avete ricevuto il denaro di Asclàr? La settimana ventura ne spediamo di nuovo. Eram, desidero da te e da voi tutti separatamente una lettera esauriente. Scrivete all'indirizzo di Armnar Koeln. Voglio sapere tutto quello che vi succede. Sogno sempre di voi e il mio cuore è molto molto triste. Di noi, grazie a Dio, posso dirvi veramente buone cose. Le nonne e noi tutti stiamo bene in salute. Osclàr lavora nella fabbrica e anche noi abbiamo lavoro. Marca piange molto perché non abbiamo mai vostre notizie. Erny e Mirkis con tutta la famiglia stanno bene, abitano là dove già erano. Di Klesl abbiamo notizie attraverso la Croce Rossa. Grazie a Dio stanno tutti bene in salute. Da noi ha già cominciato una bella estate. Lavoriamo molto nel nostro giardino. Tutto l'inverno speravamo di poter fare quest'estate bagni con voi a Gorom. Purtroppo dobbiamo aspettare ancora. Io lo so di sicuro e deve anche essere, che fra poco ci rivedremo lietamente. I tempi sono duri, ma pure questo verrà. Vedrete che sarà così. Coraggio e pazienza: qui nel paese niente di nuovo; ognuno lavora. I paesani si interessano sempre molto di voi. Vorrebbero tanto salutarvi qui nel paese. Vi danno più da mangiare lì che a Rodi? Purtroppo da qui non possiamo mandarvi pacchetti. Abbiamo preparato tutto, ma non ci danno il permesso. Chiedete per favore al "hatosag" di costì un certificato che avete bisogno d'urgenza di questa biancheria, e mandatecelo, forse ci riusciremo in questo modo. Che clima avete lì? Credo che là farà un gran caldo. Tra poco scriveranno anche Lizi e Tanta; ora lavorano nel giardino. Aspettiamo la vostra risposta con grande nostalgia, scrivete subito! State tutti bene in salute e tanti, tanti baci dal vostro Molin


Da Nagybánya


All'internato Ernest Schwarz

Nagybànya 17 maggio 1942
Caro Ernö! Ho provato in tutti i modi di poterti mandare, ma finora non ci sono ancora riuscito. La scorsa settimana ci è venuto un foglio di domanda del denaro, ma per momento lo abbiamo solo riempito qui e poi lo abbiamo dovuto rimandare, e se lo concederanno, allora riceverai 50 pengö. Ed abbiamo presentato di nuovo una domanda per la spedizione di vestiti e mangiative. Ma qui, in ufficio, mi hanno detto che tu devi chiedere costì un permesso dall'autorità ed è questa che deve certificare quanto tu abbia bisogno del mio appoggio. Questo certificato mi hanno detto che me lo dovresti mandare subito. Csì forse le cose andranno più rapidamente. Se sapessi come mi duole il cuore per te, ma tutto va così lentamente. Già da molto tempo non ho ricevuto nulla. Attendo da lì la signora Kòsùt, essa mi riferirà. Qui abita una sua sorella, ho parlato con lei avanti Pasqua, prima che andasse a Gàlszècs. Chissà se Nàdor è a casa? Sono inquieta per lui. Ed anche per gli altri. Soltanto purtroppo nulla posso fare per aiutarli. Mi fa molto piacere che finalmente dormite in un letto come si deve e che costì c'è di tutto. Tra i giovani ci sono nostri compaesani? Se sarà possibile ti manderò libri ungheresi, io ne ho moltissimi di quelli piccoli, dalla legatura leggera e può darsi che ne abbia anche altri. Magari fosse già qui il tempo di poterli mandare! Mi fa molto piacere che tu abbia ricevuto la nostra fotografia, così almeno, quando ti veniamo in mente, puoi guardar quella, se già il destino volle che venissimo a stare così lontano uno dall'altro. Quando hai scritto la tua lettera era avanti Pasqua e adesso siamo avanti Pentecoste. Le settimane volano, ancora non è stata l'estate e oggi-domani sarà ancora qui l'inverno. Il tempo è cattivo, piove incessantemente. Qui abbiamo un po' di bel tempo. Domani vogliamo piantare nel giardino. Naturalmente se non pioverà, perché la terra è molto moscia. Stai attento all'indirizzo, perché hai mandato [la tua lettera] dove non abitiamo ormai da cinque anni. Ti sei già assuefatto al clima di dove siete? Jenö Lazàr e sua moglie sono a casa loro, è vero che essi sono già vicini alla cinquantina. Anche berta e la sua famiglia stanno relativamente abbastanza bene, quando si è sani tutto è a posto. Soltanto fosse già veramente estate: del freddo ne abbiamo avuto già abbastanza! Quest'inverno una quantità di alberi sono gelati: l'inverno è durato già cinque mesi. Ancora una volta ti prego, fa il possibile per procurarti quello scritto. Perché allora si potrà mandare regolarmente e in generale quello che è possibile di mandare. Del resto anche noi stiamo discretamente; scrivici di te, perché tutto mi interessa e mi fa bene leggerti. Come scrive la mamma, se non possiamo parlarci personalmente, sia almeno la carta mediatrice dei nostri pensieri. Molto penso a voi tutti. Non posso nemmeno dormire, tanto mi siete tutti presenti nel pensiero. Buone feste di Pentecoste! Molte volte ti baciano affettuosamente Rezsi e Làzàr. Vi mandano i loro baci Jenö e Berta.
Mittente: Làzàr Markovits
Tradotto il 15 ottobre 1942/Br



Da Munkács


All'internata Lea Neugröschl

Munkács 29 aprile 1942
Mia cara figliola Lea! Ho ricevuto oggi la tua tanto attesa lettera, mi fa molto piacere che tu mi abbia scritto un po' particolareggiatamente, sia lodato il Santo Dio, che guida te e tutti al bene, che voi siete già via dall'antico posto, m'immagino come tu eri oppressa [due parole senza senso] a Rodi! Dal mio cuore è caduta una gran pietra, perché tu mi scrivi che la tua situazione è un poco migliorata, mi fa piacere che per "Pèsach" non hai mangiato fagioli e piselli! Avessi avuto soltanto "maces" almeno per la notte del "szèder". Molti conoscenti di qui sono con te, molti mi mandano a dire, se scrivono, come vivete a Ferramonti! Da Budapest è con te, cara figliola, un certo Mandel, commerciante di uova, la figlia della sorella del Mandel ha scritto ch'essi ricevono tutti 6 lire al giorno, non so se oltre il vitto o senza vitto, Lèele ha scritto che essa riceva 8 lire ogni giorno, mi meraviglia che tu di questo non fai menzione! Io lo chiedo soltanto perché tu devi avere spesso bisogno di qualcosa, il buon Dio voglia che tu riceva spesso tutto, perché io mi sono adesso negli ultimi tempi spesso preoccupata come potrei fare a mandarti, perché la "pernusse" è morta e Chasku va in maggio nuovamente nel "jesive", ma egli è spacciato, soltanto il buon Dio lo può aiutare, e se egli è "Nèzer", non posso chieder da lui qualcosa, e dagli altri fratelli non si può in generale cercar nulla, da Aban non ho ricevuto una lettera già da un anno, da Sifran ho bensì ricevuto, ho arrischiato tutto per Leibun, ch'egli sia soltanto sano, Leibun in generale sta già grazie a Dio bene, solamente egli ha avuto una polmonite ch'è stata trascurata, e così è stato 2-3 settimane in ospedale e lì c'era un fine medico Jehuda, che lo ha mandato in sanatorio per riposare, perché egli non ha una casa, egli è ingrassato in 4 settimane di 6 Kg, io ho scritto a Leibun un "ospuzer", perché ti ha egli scritto, per di più ancora dal sanatorio. Io ringrazio il buon Dio, ch'Egli mi aiuta sempre a sopportare tutti i mali, una volta ancora, quando ci sarà la pace, noi ci racconteremo tutte queste cose l'un l'altro! Sifrah mi scrive, grazie a Dio, tutto bene! Soltanto i fratelli non sono troppo "hozze" (?) con le sorelle, essi sperano ch'esse non saranno troppo a lungo in visita dallo zio Szanje. La piccola Rutika è grazie a Dio sana, soltanto adesso si è pigliata certe bollicine, e così le è un po' difficile, il medico le ha dato un unguento, il Babbo trema per la sua piccola e non è una meraviglia! Il Babbo è ancora al posto che aveva, a Chelemjk ho ricevuto da te la seconda cartolina, subito lo stesso giorno di Chalelajk ho mandato ad impostare a Budapest un pacchetto, così come stava scritto nella cartolina! Nel pacchetto c'erano una camicetta bianca, due fazzoletti e del filo bianco da cucire! Due settimane or sono Chasku ha di nuovo mandato da Budapest , c'era dentro una "combinazione" e un paio di calze, voglia soltanto Iddio che questo vi arrivi, allora non c'è più preoccupazione per più tardi!! Appena potrò, guarderò di comprare e mandare qualcosa di vecchio, soltanto che io riceva uno scritto che vi è arrivato. Anche la zia Malvin ha mandato, perché io le ho scritto come deve mandare, ma il pacchetto è ritornato dopo alcuni giorni perché ci era scritto sopra il mittente, e questi invece sono stati mandati senza il nome del mittente. Forse questo è un danno per tutti, noi abbiamo fatto domanda che mi si permetta di mandare un pacchetto con roba vecchia, io ti ho scritto a Ferramonti due cartoline e una lettera, tu le avrai certamente ricevute, hai scritto al rabbino Ehrenreich a Roma? Affinchè egli ti sia un po' d'aiuto, fa cercare in un elenco telefonico il suo preciso indirizzo, io so soltanto che a Roma c'è un rabbino Ehrenreich , forse è della nostra famiglia? Scrivigli che Chaiem L. è tuo zio e che il rabbino Ehrenreich di Szilagysomlò è il figlio di un fratello del tuo defunto nonno! Per quanto sia possibile, egli ti aiuti con qualcosa, forse ti potrà mandare qualche effetto di vestiario? Questo non è una vergogna! Anche le lettere di Leele arrivano tutte, non scrivere più con la posta aerea, io scrivo sempre soltanto così. Bàbica si compiace assai che tu la mandi sempre a salutare. Lenke, zia Malvin e tutti gli zii con le zie sono, grazie a Dio, Sani, giacchè tu devi affrancare le lettere, scrivi almeno anche sulla seconda facciata. A me scrivi sempre se hai abbastanza da [parola indecifrabile] e se si può acquistare qualcosa, e di che vi occupate tutto il giorno. Lili mi ha scritto che tu puoi essere felice di non essere lì, essi non hanno avuto da te ancora nulla! Scrivimi due volte al mese, perché i francobolli ti costano ed io per momento non ho proprio nulla da mandarti, per quanto vorrei poterti mandare anche se non avessi bisogno, mi è un sollievo al cuore quando ti mando. Denzro. Baci a te ed a Leelen dalla Mamma.
Tradotto il 14 ottobre 1942/Br



Da Szatmárnémeti


All'internato Alessandro Czitrom

Szatmaràrnèmeti , senza data
Caro mio Bubika! Ho ricevuto oggi la tanto aspettata tua lettera del 23/3, mi fa veramente piacere che anche nella corrispondenza sia subentrato un miglioramento, così almeno ti posso più facilmente comunicare una notizia molto piacevole, che ciè il 3/3, ossia in occasione della festa del Purim mi sono felicemente fidanzato con la cara Ibolyka, già da molto tempo ti volevo scrivere questo, ma non avevo fiducia che la lettera ti sarebbe arrivata lì, non avendo da tanto tempo ricevuto da te una lettera. Ed ormai puoi annoverare anche Iboly tra i parenti. Dunque puoi scrivere anche per lei un paio di righe. Del resto adesso ti scriverà già anche Iboly. Ma essa è terribilmente occupata, lavora tutto il giorno, dunque non può scrivere molto in una volta, tu a questo però non devi badare e se hai tempo puoi scriverle di più. Bubika che ne dici di Iboly? Spero che sei soddisfatto di me. Perché io sono molto felice e l'amo moltissimo. Vorrei mandarti una fotografia, ma temo che non sia permesso di mandar fotografie e non vorrei che causa la fotografia andasse perduta anche la lettera. A proposito, dimenticavo del tutto un'altra interessante novità: anche mio fratello Ernö s'è fidanzato ed anch'egli è molto felice. La sua fidanzata è di Dès, dove egli lavorava prima della nostra liberazione, è una brava ragazza abbastanza bella e sono felici. I nostri cari genitori sono soddisfatti delle loro care nuore, ciò che è anche importante, perché anche questo contribuisce alla loro felicità. Bubika non ti meravigliare, ma voglio rivelarti ancora una cosa: anche la Joli è stata chiesta in moglie, soltanto non c'è stato ancora il fidanzamento ufficiale, spero che dopo Pentecoste, con l'aiuto dell'Onnipotente, anche questo si effettuerà, ma ci sono ancora certi ostacoli. Credo che tu ora abbia ricevuto abbastanza novità in una volta, ma non termino la mia lettera, perché non voglio lagnanze che scrivo poco. Cosa è di te? Che fai? Studi o lavori o soltanto leggi tutto il giorno e ti annoi? Come siete alimentati e a spese di chi siete veramente costì? Se c'è la possibilità, scrivimi di questo ampiamente. A quanto vedo non tutti i giornali illustrati ti sono arrivati, perché nulla menzioni in proposito. Se ne vuoi anche costì, te ne manderò nuovamente una volta alla settimana. I romanzi purtroppo sono cari e non sempre dispongo abbondantemente di Lòvè" (gergo budapestino-ebraico=denaro), e questo è l'unico impedimento al loro invio. Cosa è dei tuoi genitori? Non corrispondi con loro, per mezzo della Croce Rossa? Ernö è a Budapest e si incontra spesso con Lizu. Anche Iboly ha scritto un paio di righe ma non prendertela a male che ti dia del tu, perché sono io che l'ho persuasa a farlo. Adesso finisco, perché lascio anche al babbo un posticino, ed anche Joli vuol scriverti un saluto, perché essa è molto stanca. Ti auguro ogni bene e ti bacia innumerevoli volte Sanyi
Mio caro Bubika! Son indicibilmente felice di poterti scrivere un paio di parole in ungherese e di scriverti che io penso sempre a te e che mi dispiace tanto che tu sia venuto a trovarti in una simile situazione. Bubika mio caro, non so cosa darei per poter una sola volta parlare con te personalmente, ma chi sa se questo in generale si potrà mai realizzare. In ogni caso tanto ti posso scrivere che io prendo e rileggo sempre le tue antiche lettere veritiere e sincere e vedo che ogni tua parola, ogni tua profezia si sono avverate, particolarmente per quanto riguarda che mi toccheranno ancora maggiori colpi e delusioni, in confronto dei quali …. Caro Bubi, ci fa molto piacere di aver ricevuto finalmente da te anche un paio di righe allegre, voglia anche il buon Creatore che d'or innanzi non dobbiamo sentir più l'una dell'altro che cose buone. Ti baciamo molte volte. Fülöp
… (qui continuo) gli altri tutti mi sembrerebbero nulla: sì, purtroppo avevi ragione. Adesso non ti scrivo molto, perché non sono ancora nemmeno sicuro che riceverai questa lettera, ma se una volta mi sentirò molto amareggiata, allora mi sfogherò per bene con te, perché questo sarebbe per me un'ottima medicina. Scrivi molto di te, ma soltanto in ungherese, se ciò è possibile. Io ho presentemente moltissimo da fare e frequento anche un corso di taglio, ma è possibile che tra breve vado nuovamente a Budapest: ti scriverò poi precisamente quando. Attendo impazientemente la tua cara lettera. Ti bacia molto affettuosamente Joli. Szatmar, 29 aprile 1942 Caro Bubi! Ti comunico che ci siamo fidanzati io e Sanyi, e naturalmente così veniamo ad essere imparentati anche noi, perciò mi permetto di darti del tu, e spero che questo non ti dispiaccia. Sono molto spiacente, caro Bubi, di non conoscerti personalmente, ho sentito di te tante cose belle e buone, ma verrà anche il giorno in cui potremo conoscerci anche personalmente. Come passi i tuoi giorni "in mezzo al mare" , sotto il cielo azzurro? Spero che adesso scriverai anche a me un paio di righe, ed in attesa di questo ti bacia Iboly.
Mittente Sàndor Fisch
Tradotto il 21 ottobre 1942/Br


Szatmaràrnèmeti , 10 agosto 1942
Caro il mio Bubi, ho ricevuto la tua cartolina in data 19 luglio e subito ti rispondo. Da quando sei lontano ho ricevuto una sola cartolina, alla quale ho risposto immediatamente. In quella mia già ti dicevo e comunicavo anche che Ernesto ed io abbiamo già il biglietto per il viaggio, naturalmente Ibol Gäl e io, Ernesto però con Desiderio. Ora vedo che anche tu ti sei portato dietro del pane.
Mio vecchio amico, mi congratulo con te e anche con la tua fidanzata K.Rosina N?visének; apprendo con immensa gioia che hai messo, intelligentemente, un punto finale ai tuoi dolori, con lei, speriamo che almeno una parte di te sia soddisfatta. Io conosco molto bene Bela e Neca, essi sono stati miei compagni di scuola, oggi a Budapest sono qualche cosa.
Mio caro Bubi, ti scrivo una cartolina, poiché questa più facilmente ti potrà arrivare, perché le lettere non circolano con rapidità e precisione.
Noi stiamo bene, resteremo qui non so fino a quando! Il giorno 16 agosto mio nipote Ernesto si sposa, mi ha anche inviato un invito.
Liru, là dov'è, opera nel cinema, perciò non scrive né a te, né a Sara e figlioli; essi pure operano nel cinema. Vi è stato lo sposalizio di Elena con Fange, non conosco il motivo per cui non mi abbiano invitato. Joli lavora qui, Ernesto a Budapest al solito posto. Speriamo che tutto vada di bene in meglio. Contraccambio riconoscente i tuoi abbracci e baci da lontano. Alessandro
Mittente Fisch Sandor

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Alexander Goldberger arriva a Ferramonti da Rodi con la moglie Duschinski Regina il 27 marzo del 1942. I coniugi Goldberger partiranno da Taranto verso l'allora Palestina il 31 maggio 1944.
Il mittente della lettera, Emil Adler era nato a Bratislava Era un commerciante ed era sposato con Berta. Prima della guerra e durante, viveva a Bratislava. E' perito nella Shoah.
Aharon Duschinsky, padre di Regina, era nato a Joka, in Cecoslovacchia. Era un commerciante ed era sposato. E' perito nella Schoah.
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Edmondo Làszlò arriva a Ferramonti da Rodi il 27 marzo del 1942. Partirà da Taranto verso l'allora Palestina il 31 maggio 1944. Il mittente della lettera, Alekszander Laszlo, padre di Edmondo, era nato a Nagyleta in Ungheria. Era sposato con Roza Shtern. Durante la guerra viveva a Losonc. E' perito nella Shoah. Non sono state rivenute notizie sul destino della moglie.
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Paul Lörinc arriva a Ferramonti da Rodi il 12 febbraio del 1942. Non si conosce il luogo in cui si trovava dopo la liberazione del campo e nemmeno quello verso il quale si diresse.
Il mittente della lettera, Adolf Lörinc, era il padre di Paul. Era nato a Karancsbereny in Ungheria. Era sposato con Ida Shvarz. Durantela guerra viveva a Losonc. E' perito nella Shoah.
Ida Shvartz , madre di Paul era nata a Lapujto in Ungheria. Durante la guerra viveva a Losonc. E' perita nella Shoah.
Brana (Barna) Lörinc, citato in una lettera, è perito nella Shoah.
Bella Mauks nata Unger , citata in una lettera, era nata a Losonc. Era sposata. Durante la guerra viveva a Losonc. E' perita nella Shoah.
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Teodoro Kun arriva a Ferramonti da Bengasi il 16 settembre del 1940. Non si conosce il luogo in cui si trovava dopo la liberazione del campo e nemmeno quello verso il quale si diresse.
Il mittente della lettera, Sandor Haas era nato a Hrachovo, in Cecoslovacchia. Era un commerciante ed era sposato. Durantela guerra viveva a Losonc. E' perito nella Shoah.
Il figlio Ivan Haas, citato nella lettera , era nato a Losonc. Era un ragazzo e non era sposato. Durantela guerra viveva a Losonc. E' perito nella Shoah.
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Anton Lebovits era arrivato a Ferramonti da Rodi con la moglie Schwarz Blanka ed il figlio Lewi il 12 febbraio del 1942. Nel maggio dello stesso anno era nato a Cosenza il figlio Ernesto. I coniugi Lebovits e i due figli partiranno da Taranto verso l'allora Palestina il 31 maggio 1944.
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Mikulas Fischer era arrivato a Ferramonti da Rodi, con la moglie Ickovic Lily e la figlia Giuditta nata a Rodi il 27 marzo 1942. Tutta la famiglia risulta presente nel Transit Camp di Bari il 16 ottobre 1944.
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Ernesto Schwarz arriva a Ferramonti da Rodi il 27 marzo del 1942. Partirà da Taranto verso l'allora Palestina il 31 maggio 1944.
Il mittente della lettera, Lazar Markovits, era nato a Nagybánya in Romania. Durante la guerra viveva a Nagybánya. E' perito nella Shoah.
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Lea Neugröschl era nata a Munkács, e il contenuto della lettera lascia supporre che la madre ancora vi risiedesse. La giovane arriva a Ferramonti da Rodi il 27 marzo 1942. Non si conosce il luogo in cui si trovava dopo la liberazione o quello verso il quale si diresse.
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Alessandro Czitrom era arrivato a Ferramonti da Rodi con la moglie Rosalia Spiegel il 27 marzo del 1942. I coniugi Czitrom partiranno da Taranto verso l'allora Palestina il 31 maggio 1944.
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La città di Pozsony, oggi nota con il nome slovacco di Bratislava, era il capoluogo del Comitato di Pozsony vármegye (slovacco Prešporská župa) In seguito al Trattato del Trianon (1920) l'intero comitato venne assegnato alla neonata Cecoslovacchia Ulteriori modifiche territoriali si ebbero temporaneamente nel 1938, quando la parte meridionale del vecchio comitato fu restituita all'Ungheria in seguito al Primo arbitrato di Vienna.
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Losonc (Slovacco Lu?enec) è una città della Slovacchia, capoluogo dell'omonimo distretto nella regione di Banská Bystrica. Nel 1938 Lu?enec fu annessa all'Ungheria per effetto del Primo Arbitrato di Vienna. Levice (Leva) Nella città fu istituito un ghetto dove vennero raccolti gli ebrei prima della deportazione.
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Beregszász (ceco Berehovo) città originariamente in Rutenia (oggi in Ucraina). Nel 1941 vi abitavano 5862 ebrei ( su una popolazione totale di 19.379) Vi erano attivi, soprattutto tra i giovani partiti sionisti. Dopo l'acquisizione ungherese nel 1938, gli ebrei furono privati dei loro licenze commerciali. Cinquecento uomini furono arruolati nei battaglioni del lavoro e perirono sul fronte orientale. Nel 1941 circa 250 ebrei locali, senza cittadinanza ungherese, furono deportati in Ucraina occupata dai tedeschi e lì uccisi. Nell'inverno del 1944 furono istituiti un ghetto e uno Judenrat, e a metà maggio 1944 circa 3.600 ebrei furono deportati ad Auschwitz (11.000 tenendo conto di quelli deportati dalla zona circostante).
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Nagybánya ( Romeno Baia Mare) è un municipio della Romania nella regione storica della Transilvania. Dopo la Prima guerra mondiale, con il Trattato del Trianon, e fino al Secondo arbitrato di Vienna del 30 agosto 1940, la città fece parte del Regno di Romania, e durante la Seconda guerra mondiale dell'Ungheria;. Nella città fu istituito un ghetto dove vennero raccolti gli ebrei prima della deportazione.
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Munkács (ceco: Muka?evo) Il 4 giugno 1920, era diventato parte della Cecoslovacchia a seguito del Trattato di Trianon . Nel mese di novembre 1938 è stata nuovamente annessa dall'Ungheria grazie al primo arbitrato di Vienna . Mukacheve era l'unica città in Ungheria, con una maggioranza ebraica fino al 1944. Nella città fu istituito un ghetto dove vennero raccolti gli ebrei prima della deportazione.
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Szatmárnémeti (romeno Satu Mare) è un municipio della Romania nella regione storica della Transilvania. Dopo la Prima guerra mondiale ed il disfacimento dell'Impero austroungarico, nel 1920 Satu Mare entrò a far parte della Romania, per tornare ad essere ungherese il 30 agosto 1940 a seguito del Secondo arbitrato di Vienna. Durante la Seconda guerra mondiale, occupata dalle truppe naziste, l'area di Satu Mare fu teatro della persecuzione della numerosa comunità ebraica che vi risiedeva nel Ghetto.
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