Le leggi razziali e la questione della cittadinanza nella provincia del Carnaro Fiume ed Abbazia: Indice L'internamento (Introduzione)

La revoca della cittadinanza


Alla fine di ottobre del 1938 era già pronta la "Rubrica speciale degli ebrei stranieri", appositamente inserita nel Servizio Rubriche di Frontiera, comprendente - come recita una nota apposta sulla copertina - le "segnalazioni pervenute fino a quel momento al Ministero dell'interno" . Era, questo, il primo atto conseguente al R. D. L. del 7 settembre e consisteva nella segnalazione alle varie frontiere dei nomi degli ebrei che dovevano essere espulsi dall'Italia, secondo quanto previsto dall'articolo 4 del decreto stesso.
Risulta interessante, ai fini del discorso che si sta conducendo, l'esame delle 220 richieste di revoca dell'iscrizione, prodotte dagli ebrei fiumani conservate in archivio . A presentarle, nel dicembre del 1938, furono in maggioranza ebrei che avevano ottenuto la cittadinanza italiana, ma, considerati i termini previsti dal decreto, ne sarebbero stati privati entro breve tempo, diventando così non solo apolidi, ma anche soggetti all'espulsione dall'Italia. I motivi addotti per ottenere la revoca dell'iscrizione erano diversi, ma li unificava il fatto di essere tutti relativi alle condizioni previste dal R. D. L. n. 723 del 12 maggio 1927 citato in precedenza. Eppure solo alcune richieste furono accolte, almeno stando al fatto che i nomi di coloro che le avevano presentate non saranno più fatti oggetto dei vari provvedimenti presi nel periodo successivo.
È necessario ricordare che nel 1938 operavano a Fiume il prefetto Temistocle Testa ed il questore Giuseppe Genovese, entrambi noti per il loro convinto antisemitismo e per la durezza dimostrata nell'applicazione delle leggi razziali. A tali caratteristiche va aggiunta l'arbitrarietà che contraddistinguerà tutte le loro azioni e che emergerà anche successivamente. Entro poche settimane furono predisposti gli atti con i quali si dichiaravano "revocati ad ogni effetto i decreti entro elencati [sic] nei confronti delle persone cui sono intestati, di quelle indicate nel dispositivo di esse, nonché di tutti coloro che derivano, comunque, la cittadinanza italiana dai decreti stessi" . Il 2 ed il 6 febbraio del 1939 il prefetto Testa trasmetteva al Ministero dell'interno due differenti elenchi che contenevano i nomi degli ebrei, cittadini per concessione o per elezione, che da quel momento in poi, oltre a subire tutti gli aspetti della persecuzione che conseguivano dalle leggi razziali, sarebbero diventati apolidi. Negli elenchi troviamo anche ebrei che non risiedevano più nella provincia o che addirittura erano all'estero. Per non parlare della cittadinanza tolta a persone già defunte . Oltre a ciò, la stessa arbitrarietà fatta notare sopra sembra caratterizzare anche questa circostanza: diversi sono gli ebrei ai quali la cittadinanza non viene revocata, pur non trovandosi essi nelle condizioni previste dalle "norme" .


Tabella 2. Provvedimenti contro gli ebrei residenti nella provincia
Iscrizione nella rubrica speciale degli ebrei stranieri684
Richieste di revoca dell'iscrizione nella Rubrica speciale degli ebrei stranieri220
Ebrei fiumani cui viene revocata la cittadinanza italiana ottenuta per elezione167
Ebrei fiumani cui è revocata la cittadinanza italiana ottenuta per concessione242


1 Una copia di questa rubrica è conservata presso l'archivio del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
2 ACS, MI, Dgps, Dagr, Cat. A16 (Stranieri ed ebrei stranieri) b. 10, f. 30: "FIUME": "Richieste di revoca di iscrizione nella Rubrica speciale ebrei stranieri".
3 ACS, MI, Dgps, Dagr, Cat. A16 (Stranieri ed ebrei stranieri) b. 7: "Elenchi di ebrei fiumani cui è stata revocata la cittadinanza". I decreti "entroelencati" cui si accenna nella lettera di accomapagnamento agli elenchi, da cui è tratta la citazione, sono quelli con i quali era stata concessa la cittadinanza agli ebrei stranieri che ne avevano fatto richiesta. La citazione si riporta anche per spiegare il fatto che ad essere colpite dalle leggi furono molte più persone di quelle che compaiono negli elenchi e rimanda alla testimonianza di Federico Falk che perde la cittadinanza in conseguenza della revoca subita dal padre.
4 È il caso, ad esempio, del rabbino maggiore della Sinagoga di via Pomerio, il cui nome compare negli elenchi, ma che era morto nel 1937. La scoperta è stata fatta grazie al fondamentale lavoro di recente pubblicazione di Federico Falk, Le comunità israelitiche di Fiume e Abbazia tra le due guerre mondiali. Gli ebrei residenti nella provincia del Carnaro negli anni 1915-1945, Roma 2012, lavoro che è stato un punto di riferimento costante nella stesura di questo saggio.
5 Il R. D. L. del 7 settembre 1938 venne inserito nel complesso dei "provvedimenti in difesa della razza italiana" contenuti nel già menzionato R. D. L. del 17 novembre dello stesso anno agli articoli 23, 24, 25. Il contenuto degli articoli rimase immutato, ma vennero aggiunte alcune condizioni che ne limitavano gli effetti, come l'aver compiuto i 65 anni di età entro il 1° ottobre del 1938 o l'aver contratto matrimonio con persone di cittadinanza italiana.

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