INTERNAMENTO E VITA QUOTIDIANA

Il sussidio


Onorevole Ministero dell’Interno
I sottoscritti O.*** e D.***, coniugi internati di razza ebraica con una figlia di anni 2 residenti a Mombercelli (Asti) hanno inoltrato una domanda 4. IX.42.XX per il tramite della R. Questura ad Asti per ottenere il regolare sussidio di stato però fin’ora senza risposta sono costretti oggi di nuovo inoltrare una domanda all’on. Ministero. I sottoscritti sono inviati a Mombercelli (Asti) dalla R.Questura di Trieste dove prima erano residenti e chiedono che venga loro concesso il soccorso giornaliero non potendo trovare lavoro sufficiente al sostentamento della vita (…)

On.le. Ministero dell’Interno Roma
la sottoscritta K.*** si rivolge al codesto on.le Ministero per esporre il seguente caso:
La sottoscritta fu internata dalle autorità Italiane a Bengasi subito dopo lo scoppio della guerra nel giugno 1940 insieme col suo marito *** *** nel agosto 1940 essa fu trasferita da Bengasi a Napoli dove fu trattenuta per circa 3 settimane nel carcere di Napoli per essere poi trasferita al R. Campo di concentramento di Ferramonti-Tarsia (Cosenza) Restò sempre insieme col marito fino al giorno 8 gennaio 1942 quando fu trasferita nuovamente a Lauria (Potenza) dove essa si trova attualmente. Di tutto ciò risulta risulta certamente che la sottoscritta fu internata per conto proprio e non per accompagnare il marito.
Infatti nel  R. Campo di concentramento di Ferramonti essa ricevo l’intero sussidio di lire 8.- e uscendo dal campo gli fu confermato che essa abbia il diritto di ricevere anche nel nuovo punto di internamento lo stesso sussidio. Contrariamente a questo suesposto la R. Questura di Potenza ha pagata soltanto Lire 4._(…)

Egregio signor Dott *** - Livorno
Ci permettiamo sottoporle la nostra cortese preghiera di aiutarci con una certa somma fondando questa preghiera quanto segue:Dal luglio 1940 siamo internati, ultimamente stavamo con le nostre famiglie a Ferramonti (Cosenza). Dal sette corr. Siamo stati mandati in confino libero per Arcidosso, prov. di Grosseto.
Pur troppo le nostre moglie, che sinora al campo pigliavano l-8.- al giorno, qui invece ne pigliano soltanto L.4.- Oltre di ciò stiamo qua avanti alla stagione d’Inverno e comincia già il freddo che non possiamo più ben  sopportare  essendo abituati al clima caldo della Calabria. Ci manca la legna per riscaldare la stufa. Essendo poi privi di mezzi, non lavorando ne guadagnando da tanto tempo non possiamo provedere per vestiti, scarpe e della legna per l’inverno (…)

Onorevole Ministero dell’Interno – Direzione generale di Pubblica Sicurezza - Roma -
Il sottoscritto M. *** internato libero nel paese di Vedelago, provincia di Treviso si permette esporre quanto segue:
(...) All'atto del suo trasferimento fu comunicato al petente da parte della R. Questura di Treviso che cod. Ministero gli tolse il sussidio giornaliero di lire 8.= più lire 50 = mensili per affitto. Riflettendo però sull'alta decisione, lo scrivente suppone che l'On.le Ministero non voglia concedergli questo sussidio data la sua età, essendo trentenne, in considerazione della possibilità di guadagnarmi il pane di ogni giorno col suo lavoro.
Riferendosi alla disposizione dell'Eccellenza il capo di Governo, in data 18 settembre 1940 XVIII, nella quale disponeva:"tutti gli internati possono essere impiegati in determinati lavori, con eccezione di quelli bellici, ricevendo un compenso adeguato al loro lavoro", il petente si permette quindi pregare cod.on.Ministero di rilasciargli un nulla osta per assunzione a qualsiasi lavoro il cui guadagno possa sostituire il sussidio


Gli spostamenti


Onorevole Ministero dell’Interno – Direzione generale di Pubblica Sicurezza
Il sottoscritto I.****, trovandosi da quasi tre anni internato a Civitella del Tronto (Teramo) per essere cittadino tedesco di razza ebraica. In questo periodo egli non ha dato la più piccola ragione a lamentela, sopportando con rassegnazione le disposizioni impartite da codesta Autorità. (….) Nel desiderio di poter essere vicino alla propria compagna della vita, si permette di chiedere a codesto O. Misnistero che gli venga concesso il trasferimento nella provincia di Como, per esempio nel paese di Cantù dove vi sono persone amiche colà residenti trasferite dai campi di concentramento per benevola decisione di codesta Superiore Autorità. Fa presente che le quante volte la sua preghiera venisse accolta, egli rinuncerebbe al sussidio di cui egli gode.

Onorevole Ministero dell’Interno  - ROMA
La sottoscritta R.*** fa umile istanza a questo On. Ministero pregando la concessione del libero confinamenti a Bogliaco/lago di Garda/Brescia o Salo con la sua famiglia (…) e si permette, in appoggio alla presente esporre quanto segue:
All’epoca del nostro fermo che avvenne il giorno 22-7-1941 XX – a Castelnuovo/ prov. delle Boccha di Cataro/ dove ci trovavamo ancora sequestrati i nostri beni liquidi con motivazione che questi ci saranno restituiti non appena giunti in Italia, mentre noi fummo trasportati nel campo di concentramento di Kavaja-Albania dove restammo tre mesi. Durante la nostra permanenza a Kavaja , la sottoscritta inoltò ddmanda alla Intendensa del comando Superiore F.F.A.A., Albania a tramite del comando del campo, che a sua volta l’inoltro alle competenti Autorità. Il frutto di questa fu il telegramma che S.E. il Duce invio alla Intendenza a Tirana ed a noi comunicato il contenuto a mezzo adunata da parte del comandante il campo di concentramento. In detto telegramma S.E. il Duce accoglieva le istanse degli ebrei cola internati quindi anche quella della sottoscritta. Con la presente prego il libero ibero confinamenti a Bogliaco/lago di Garda/Brescia o Salo con la mia famiglia, ed anche la restituzione del denaro, avendone grande bisogno (…)

Onorevole Ministero dell’Interno  - ROMA
Io sottoscritto R. *** chiede a questo Onorevole Ministero di essere trasferito da Argegno prov Como ove ora risiede a Ferramonti Tarsia, Prov. Cosenza. Al I giugno 1942 XX dalla Questura di Lubiana fui internato in Argegno prov Como. Le mie condizioni sono disastrose dato l’avvicinarsi dell’inverno che per la mia condizione finanziaria e più che disperato trovandomi solo e senza mezzi. Col solo sussidio che mi passano è impossibilie provvedere per il vito e riscaldamento, perciò prego questo Onorevole Ministero di volermi trasferire a Ferramonti ove trovasi un mio cugino e amici che mi possono aiutare. (…)

Onorevole Ministero degli Interni   Roma
La sottoscritta Sig. C. **** maritata in *** chiede a codesto Onorevole Ministero di essere internata assieme a sua figlia *** possibilmente a Tortoreto, dove trovasi attualmente suo marito *** o comunque in altra località.
Detta richiesta è motivata dalle seguenti ragioni: La casa dove essa abita in **** ha avuto in seguito alle recenti incursioni aeree nemiche dei lievi danni, mentre tutte le case all’intorno sono state più o meno gravemente danneggiate, e si trova comunque in zona molto pericolosa perché vicina al porto. Non avendo nessuna ragione che la trattenga a Genova ed essendo suo marito costantemente in pensiero desidererebbe che il suo trasferimento avvenga al più presto anche per il fatto che ora essa difficilmente potrebbe trovare lavoro a Genova (….)

Onorevole Ministero dell’Interno – Direzione generale di Pubblica Sicurezza  Sezione internati civili di guerra – Roma
La sottoscritta, G. *** attualmente dimorante a Milano si permette di rivolgere istanza a codesto On Ministero, onde sia concesso alla propria figlia ***, attualmente internata nel campo di concentramento di Ferramonti Tarzia (Cosenza), una licenza per recarsi a Milano. Sono ormai cinque anni che la sottoscritta, venuta in Italia via Brennero nel Luglio 1939, non rivede la figlia e le sarebbe di gran conforto il poter riabbracciare la figlia dopo tanta separazione, tanto più che, come risulta dal certificato medico accluso, le sue condizioni di salute sono assai precarie (…)

On. Ministero dell’Interno  Direzione Generale di P. S.  Roma
Io sottoscritto L.**** internato nel campo di concentramento di Nereto (Teramo), mi permetto di pregare cod. On. Ministero di voler concedere benevolmente a mio cugino **** attualmente internato nel Campo di Ferramonti, il trasferimento in questo Campo. In appoggio a questa mia preghiera, mi permetto di far presente quanto segue: fin dall’infanzia abbiamo vissuto assieme, più tardi nell’emigrazione siamo partiti ambedue per andare in Palestina, ma siamo giunti solo fino all’isola di Rodi perché un’avaria alla nave ci ha fatto naufragare. Dopo una permanenza di 18 mesi a Rodi siamo stati trasferiti al Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia. Anche in quest’ultimo abbiamo sempre fatto vita in comune. Siamo perciò legati entrambi d’affetto indissolubile ed ora mi è assai doloroso sapere mio cugino solo a Ferramonti (…)

On. Ministero dell’Interno  Direzione Generale di P. S.  Roma
La sottoscritta *** G., ora internata civile di guerra a ***, si permette di sottoporre la seguente supplica:
Mio marito ed io, a causa di trasgredimento del confine italiano fummo rinchiusi nei carceri di Udine. Gravemente ammalati ambedue dopo dieci mesi dell’improgionamento, mio marito *** G. è deceduto nel carcere di Udine. Subito dopo la morte del mio marito, fui internata a ***. Siccome mi trovo in stato di salute malfermo, avrei bisogno della presenza di mio figlio *** B. e della permanente cura di sua moglie *** C. attualmente internati civili di guerra a ***.

La scuola


Onorevole Ministero dell’Interno – Direzione generale di Pubblica Sicurezza
Il sottoscritto D. **** internato civile in Sedico, prov. di Belluno, rivolge domanda a codesto On. Ministero perché, in considerazione che per 8 anni ha studiato presso la scuola di Musica di Zagabria CANTO = PIANOFORTE=ORGANO, e che tale studio ha dovuto essere interrotto causa il suo internamento, gli venga concesso di essere trasferito a BOLOGNA ove potrebbe completarlo. Il sottoscritto si permette di fare presente, a codesto On. Ministero, che tale fatto, data la sua età di anni 20, gli sarebbe necessario onde poter completare uno studio, per essere in condizione di poter avere un lavoro da vivere.

On. Ministero dell’Interno – Direzione generale di Pubblica Sicurezza – Ufficio Internati - Roma
Il signor A. ***, ebreo straniero internato a Noventa Vicentina, ha fatto domanda a cod. On.le Ministero perché suo figlio *** di anni 9, non potendo frequentare le scuole del luogo, venga autorizzato a frequentare la scuola israelitica di Padova. Il ragazzo non avrebbe bisogno di risiedere a padova, in quanto potrebbe recarvisi con l’auto-corriera per ritornare in giornata a Noventa. (…)  Con ogni osservanza IL PRESIDENTE  (Cav.Gr.Cr.Dott. Dante Almansi)

S. E. Cav.Gr.Cr.Dott. Dante Almansi Presidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane – Roma
Il sottoscritto si permette di pregare V.E. per l’intervento presso il Delasem di genova per il seguente motivo:
Mi trovo qui a Penne (Pescara) internato come tedesco ebreo con mia moglie e tre bambine dell’età di 11,5 e 4 anni. Nell’autunno scorso la mia figlia maggiore, Giuseppina, dopo la quinta elementare voleva fare l’esame di ammissione alla scuola media. Mi sono quindi rivolto al Preside delle scuole medie di qui, che mi ha detto che come internato sono esonerato dal pagamento della tassa che ammonta a L.152. Al termine prescritto la mia figlia è andata a fare l’esame che ha avuto luogo per cinque giorni successivi. Però il “° giorno il segretario della scuola mi ha fatto chiamare e mi ha invitato di pagare la tassa dimostrandomi una disposizione ministeriale secondo la quale neppure gli orfani di guerra di razza ebraica possono essere liberati da questa tassa. Prima ho rifiutato il pagamento, poi il preside mi ha persuaso, dicendo che sarebbe un peccato lasciare la bambina senza studiare. Infatti la bambina ha superato l’esame con la media di buono.

Alla Comunità Israelitica – Roma
Con la presente prego cortesemente volermi indicare le piccole città del Regno dove trovasi una scuola per bambini ebraici.
Mi trovo assieme colla mia famiglia da circa due anni a Montefiascone perché internato civile di guerra. Uno dei miei figlioli di anni 7 maschio non è stato assunto nell’anno scolastico 1941 alla Scuola Pubblica, sintende per ragioni razziali. La mancanza di scuola influisce assai male ad un bambino e perciò sono disposto di chiedere un trasferimento dovunque purchè sul posto sia una Scuola come a Genova (la nostra dimora antecedente all’internamento) oppure Roma. (...)

Al Ministero degli Interni - Roma
Il sottoscritto D.*** di religione ebraica, attualmente in Roccabianca di parma quale internato dalmato civile di guerra, fa la presente istanza a codesto On.le Ministero degli Interni (Roma) per essere ammesso alla frequenza, soltanto come uditore, della R. Università di Medicina di parma. Lo scrivente fa noto quanto segue: E' studente del terzo anno di medicina, conosce correntemente la lingua italiana avendo trascorso a Trieste cinque anni, nei quali ha frequentato le scuole elementari e volontariamente ha chiesto ed ottenuto di essere trasferito da Soalato a Curzola e da Curzola in Italia. Nella sua breve permanenza a Roccabianca è venuto a conoscenza che compagni ebrei residenti a Bologna di nazionalità Polacca, hanno chiesto, ed ottenuto di frequentare quali uditori l'Università di Bologna. Il sottoscritto fa presente che dei duecento internati civili destinati nella provincia di Parma è il solo studente universitario, per cui non potrebbe costituire alcun fastidio e danno al profitto di frequentatori di religione ariana. In altre parole lo scrivente desidera unicamente questa autorizzazione per mantenersi in corsa con lo svolgimento delle materie professionali, perchè, contrariamente, tutti i sacrifici fatti fino ad oggi, sacrifici che conosce solamente lo scrivente, sarebbero cancellati per sempre (:::)


Altre necessità


Onorevole Ministero dell'Interno - Direzione Generale di P.S. - Roma
Il profugo ex jugoslavo dott. I ***, ebreo, da S.Vincenzo della Fonte (Aosta), dove si trovava internato, è stato recentemente trasferito al campo di internamento di Ferramonti - Tarsia (Cosenza). I profughi rimasti internati a S.Vincenzo della Fonte, tutti vecchi e bambini ammalati, hanno fatto istanza a Cod. on. Ministero perchè il sig. I *** venga nuovamente trasferito colà, essendo loro indispensabile la sua opera di medico conoscitore delle abitudini, dei bisogni e soprattutto della lingua di quel nucleo di profughi. Per tali ragioni eminentemente umanitarie si permette anche quest'Unione di rivolgere vivissima preghiera all'on. Ministero affinchè la domanda di cui sopra venga sollecitamente e favorevolmente accolta (....) Cav.Gr.Cr.Dott. Dante Almansi

DELASEM , Genova all’ecc. Cav. Di Gr. Cr. Dott. Carlo Almansi Presidente dell’Unione delle Comunità israelitiche Italiane – Roma -
Medici internati
Da Tarsia Ferramonti viene attratta la nostra attenzione sulla possibilità di fare passi, in seguito alla mobilitazione civile ordinata in tutto il paese, presso le Autorità competenti, per ottenere che i medici internati vengano destinati presso ospedali trovatisi in piccole città, dove potrebbero prestare la loro opera, come è successo in alcuni casi che medici trasferiti nelle varie località di confino abbiano ottenuto il permesso di lavorare nell’ospedale. Molti di questi medici comunque sarebbero lieti di poter esplicare attività mediche adatte per superare il pericolo di prendere ruggine, connesso all’attuale ozio imposto loro (…) Il Delegato Avv. Lelio Vittorio Valobra

DELASEM , Genova all’ecc. Cav. Di Gr. Cr. Dott. Carlo Almansi Presidente dell’Unione delle Comunità israelitiche Italiane – Roma -
Corrispondenza dalle località di internamento
Eccellenza (….) agli internati a Guardiagrele (Chieti) è stato vietato di scrivere a chiunque e per qualunque ragione, con la sola eccezione di stretti familiari degli internati stessi. Mi viene ora comunicato (…) che tale misura è stata estesa ad alcuni campi di concentramento ed infatti anche noi abbiamo notato che da qualche giorno ci manca la posta in arrivo da certi campi, ad es. anche di Ferramonti. La cosa è tanto più strana in quanto – come forse ricorderai – a suo tempo l’On. Ministero dell’Interno, nel comunicare l’esito negativo per domande di assistenza presentate da parte di internati ebrei, ha proprio ufficialmente fatto loro sapere che, per i loro bisogni, dovevano rivolgersi alla Delegazione Assistenza Emigrati di Genova. (…)Il Delegato Avv. Lelio Vittorio Valobra

Onorevole Ministero dell'Interno - Direzione Generale di P.S. - Roma
I sottoscritti D.*** e R.*** internati qui a Montefiascone chiedono gentilmente aa codesto On. Ministero dell'Interno il nulla osta per poter lasciare il Regno per recarsi in Cuba. Sono già in possesso del visto cubano e sono già stati prenotati i posti sul piroscafo. I sottoscritti chiedono perciò a codesto on. Ministero dell'Interno che li facciano avere tale nulla osta con gentile sollecitudine. Nello stesso tempo i sottoscritti chiedono a codesto On. Ministero li voglia concedere prima il permesso per recarsi a Merano per ca. 2/due/ settimane, a Merano dove erano residenti dal 1915 e da dove hanno dovuto andarsene entro 48 ore e non hanno perciò potuto sbigare tutte le loro faccende (...)

Onorevole Ministero dell'Interno - Direzione Generale di P.S. - Roma
La sottoscritta O.*** espone deferentemente: Io sono stata cittadina germanica di razza ebraica, però dietro un decreto legge datato del 29 nov. 1941 de governo del Reich venne annulato il mio passaporto e perciò sono adesso senza cittadinanza, cioè apolide. Io sono nel possesso del visto per entrare allo stato di Equador (...) questo visto mi fu prorogato dal console dell'Equador a Ginevra fino al 16 luglio 1942. Il visto per Equador me lo hanno procurato i miei figli i quali vivono colà e quindi io che vivo tutta sola e son rimasta in Europa non ho alcun altro desiderio che raggiungerli al più presto possibile. Io chiedo date queste circostanze devotamente che mi sia dato un passaporto apolide. (...)