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A Ferramonti - Le note di accompagnamento

Un numero di note quasi uguale a quelle relative alla corrispondenza in partenza da Ferramonti riguarda le procedure legate alla revisione ed all'eventuale censura di una parte della corrispondenza diretta a Ferramonti.
Esse coprono un periodo che va dal mese di settembre del 1942, fino al mese di maggio del 1943 e accompagnano la trasmissione al Ministero dell'interno di lettere provenienti da territori di lingua ungherese e destinate ad ebrei arrivati a Ferramonti dopo varie e complesse vicissitudini.1
Le norme in vigore affidavano alle Commissioni provinciali di censura che non disponevano del traduttore di una particolare lingua il compito di contattare direttamente la Commissione in cui c'erano le risorse per sopperire alla propria carenza.
Per la corrispondenza che si sta esaminando, invece, è sempre la Prefettura che si fa carico di questa incombenza, trasmettendo periodicamente al Ministero i plichi contenenti le lettere che la commissione non riusciva a tradurre. I trasferimenti al Ministero eseguiti dalla Prefettura di Cosenza sono cinque, il primo eseguito il 19 settembre del 1942, l'ultimo documentato eseguito il 15 aprile del 1943.
Il Ministero, a sua volta inviava le lettere alla Questura di Napoli, introducendo così, nella procedura un passaggio - quello presso la Questura, appunto - non previsto.
Questo passaggio alla Questura di Napoli avveniva, in genere, nel giro di un mese.
Le note ministeriali chiedevano alla Questura destinataria di disporre che della traduzione della corrispondenza venissero fatte due copie, e che essa, dopo essere stata revisionata venisse restituita alla Prefettura di Cosenza per l'ulteriore eventuale inoltro.
In genere queste lettere potevano proseguire il loro percorso, per quanto lungo e complesso.
In almeno una nota che accompagna la restituzione di alcune traduzioni si legge infatti: "In relazione alla nota 448/309841 del Ministero Interni trasmetto a codesto Ufficio la corrispondenza già revisionata che contiene notizie di carattere familiare, senza alcun cenno a motivi politici. Il Questore"2
Anche nel caso di questa corrispondenza, la quantità che risulta dalle comunicazioni intercorse tra la Prefettura di Cosenza e il Ministero dell'Interno è superiore a quella delle lettere rinvenute in copia nel fascicolo. La perdita più grave è quella delle copie delle lettere che - in base a quanto documentato dalle note - arrivarono a Ferramonti fino al 1943, mentre si faceva sempre più prossima, anche per gli ebrei ungheresi, la soluzione finale.




1 Insieme a quelle di lingua ungherese sono trasmesse al Ministero dell'interno anche le lettere scritte in cinese e in greco.
2 E' possibile ricostruire tutti questi passaggi seguendo le date delle comunicazioni, ma soprattutto i loro numeri di protocollo e non solo i destinatari diretti, ma anche quelli aggiunti per conoscenza.

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