L'internamento (Introduzione) Fiume ed Abbazia: Indice L'occupazione della Jugoslavia

La prima fase dell'internamento: giugno 1940-aprile 1941


La circolare telegrafica n. 443/45626, inviata dal capo della polizia ai prefetti del Regno ed al questore di Roma il 15 giugno del 1940, conteneva le seguenti prescrizioni:
Appena vi sarà posto nelle carceri, ciò che dovrà ottenersi sollecitando traduzione straordinaria individui già arrestati ai campi di concentramento loro assegnati, dovrà procedersi rastrellamento ebrei stranieri appartenenti a Stati che fanno politica razziale. Detti elementi indesiderabili imbevuti di odio verso i regimi totalitari, capaci di qualsiasi azione deleteria per la difesa dello Stato et ordine pubblico vanno tolti subito dalla circolazione. Dovranno pertanto essere arrestati ebrei stranieri tedeschi, ex cecoslovacchi, polacchi, apolidi dall'età di 18 a settanta anni. Di essi dovrà essere inviato Ministero elenco con generalità per assegnazione campi di concentramento. Loro famiglie in attesa di apprestamento appositi caampi di concentramento già in allestimento dovranno essere provvisoriamente avviate con foglio di via obbligatorio at capoluoghi di Provincia che mi riservo indicare non appena mi saranno pervenuti elenchi relativi.1

Il prefetto Testa non si fece cogliere impreparato. Uno degli elenchi che aveva fatto compilare nelle settimane precedenti il 15 giugno, infatti, conteneva già i nomi di 190 ebrei stranieri, di cui 157 uomini e 33 donne che dovevano essere internati2 , ma la tabella che segue dimostra che le persone sulle quali il 19 e il 20 giugno si abbattè l'ordine di arresto furono molte di più.


Tabella 4. Arrestati il 19 ed il 20 giugno 1940
UominiDonne
Ebrei stranieri con cittadinanza resi apolidi150-
Ebrei stranieri privi di cittadinanza54-
Ebrei stranieri profughi26-
Totale230-

La mancanza nella tabella di cifre relative alle donne deriva dalle prescrizioni per l'internamento impartite il 15 giugno 1940. Come vi si può leggere, infatti, per gli uomini la destinazione era il campo di internamento (definito di "concentramento" nel testo della circolare), mentre per le donne era previsto un "percorso" diverso: non solo i campi di internamento specifici che si andavano allestendo, ma l'avvio verso capoluoghi di provincia. Una volta arrivate, spesso accompagnate dai figli, i prefetti decidevano in quali delle località3 lontane dalle vie di comunicazioni più importanti e non di interesse militare esse sarebbero state internate.
La partenza delle ebree straniere presenti nella provincia del Carnaro che subirono l'internamento avvenne, quindi, nelle settimane ed a volte anche nei mesi successivi. Gli avvenimenti di quei giorni sono così ricordati da Federico Falk:
Nel 1940 con l'entrata in guerra dell'Italia ci fu un altro fatto increscioso. Il prefetto Temistocle Testa diede disposizione affinché venisse effettuata una retata di tutti gli ebrei maschi dai 18 anni in su. Fummo presi tutti nella notte tra il 19 e il 20 giugno. Fu requisita a tal fine una scuola elementare nel rione periferico di Torretta, visto che nelle carceri di via Roma non c'era posto per tutti e fummo disposti, circa una quarantina, in un'aula con del pagliericcio a terra, senza la cintura dei pantaloni e senza i lacci delle scarpe, secondo il vigente regolamento carcerario […]. Alcuni vennero rilasciati quasi subito, ma pochi davvero; altri, la maggior parte, furono mandati al confino.

In manette fu messo anche il padre del signor Luigi Sagi ed analoga esperienza vissero il padre e lo zio della signora Heimler. Quest'ultima conserva ancora viva l'impressione provata nel vedere i suoi cari trattenuti nella prigione alla stregua di delinquenti comuni. Anche la signora accenna al rilascio di una parte degli arrestati, ma non sa perché questo avvenne4. Anche in questo caso le testimonianze trovano riscontro nelle cifre:


Tabella 5. Ebrei stranieri internati (giugno 1940-aprile 1941)
Uomini192
Donne81

Il confronto tra i dati contenuti in questa tabella e il numero dei nomi presenti negli elenchi che il prefetto aveva compilato nei mesi precedenti fa emergere la discrepanza del numero degli uomini internati in questa prima fase rispetto a quello di coloro per i quali il prefetto intendeva prendere lo stesso provvedimento e conferma quanto raccontato dai testimoni: il fatto, cioè, che non tutti i fermati furono successivamente internati. In più la stessa discrepanza si rileva anche rispetto alle donne mogli o familiari di internati: poche quelle che vengono internate, rispetto al numero di quelle presenti nella provincia; molte di più, invece, quelle che rimasero a insieme ai figli, nelle loro case. Va comunque ricordato che questo non accadde soltanto nella provincia del Carnaro, ma anche in numerose altre province italiane, come testimoniano, tra l'altro, molte storie rinvenute nei fascicoli personali. Importante, però, a questo proposito, è una nota inviata da Roma al prefetto di Fiume, nella quale il prefetto viene invitato a "formulare singole proposte per i membri delle famiglie degli ebrei internati o avviati nei campi di concentramento, escludendo, beninteso, quelle persone di famiglia che abbiano diritto a restare nel Regno, purchè non risultino pericolose"6.
Nella tabella successiva sono elencati i campi cui furono assegnati gli ebrei residenti e i profughi presenti nella provincia del Carnaro dal luglio del 1940 all'aprile del 1941.


Tabella 6. Nei campi di internamento (1940-1941)
UominiDonne
Campo maschile e femminile
Ferramonti (CS)5710
Campi esclusivamente maschili
Campagna (SA) 42
Notaresco (TE) 38
Tortoreto (TE) 9
Nereto (TE) 4
Civitella del Tronto (TE) 1
Isola del Gran Sasso (TE) 4
Urbisaglia (MC) 1
Lama dei Peligni (CH) 1
Corropoli (TE) 1
Campi femminili
Lanciano (CH) 9
Pollenza (MC) 1
Treia (MC) 3
Casacalenda (CB) 2
Vinchiaturo (CB) 1

L'invio di internati a Campagna e nei tre campi abruzzesi è documentato anche da due telegrammi spediti dalla prefettura di Fiume il 2 agosto del 1940 alle prefetture di Salerno e di Teramo7. Tranne che quello di Ferramonti, i campi di internamento erano rigidamente divisi tra maschili e femminili e lo saranno per tutta la durata del loro funzionamento. Questa precisa distinzione è confermata anche dalla seconda parte della nota citata sopra. In risposta, infatti, alla richiesta del prefetto, in merito alla possibilità di inviare in un unico luogo di internamento interi nuclei familiari, il suo estensore precisa: "Questo Ministero non ritiene per il momento di prendere in considerazione tale proposta, poiché, come è noto, i campi di concentramento sono distinti per uomini e per donne"8.
Le località dell'Italia centro-meridionale verso le quali più frequentemente furono avviatele donne risultano essere in provincia di Viterbo (25), Potenza (4), Matera (4), Chieti (4), Teramo (3), più altre province nelle quali la presenza femminile era di una sola persona (es. Frosinone, Avellino, Verona ecc). Anche 13 uomini ebbero come prima sede, stando almeno alla documentazione finora conosciuta, non i campi, ma una località. Dei rimanenti 18 ebrei stranieri dei quali risulta l'internamento, non è nota la prima sede.
A partire dal 1941 furono, ad ogni modo, consentiti spostamenti e ricongiungimenti familiari che privilegiarono la ricomposizione delle famiglie nelle località.


Dal database:
- Elenco degli ebrei internati da Fiume ed Abbazia nel periodo giugno 1940-aprile 1941 (nel formato PDF)



1 ACS, MI, DGPS, DAgR, Massime M4, Mobilitazione Civile, b. 99.
2 ACS, MI, DGPS, Massime, b. 64: "Elenco nominato degli stranieri residenti in Fiume […] capaci di azioni dannose in danno [sic] dell'Italia che in caso di emergenza dovranno essere internati".
3 Il termine "località" era usato dalla burocrazia fascista per indicare i luoghi - quasi sempre paesi molto piccoli - nei quali all'inizio vennero inviate solo le donne e, successivamente, anche gli uomini. Il termine è usato con questa accezione nel presente saggio.
4 E. Loria, Extra Fiume non est vita. Ricordi di un giovane ebreo di Fiume… cit., pp.214-215
5 Intervista pubblicata in Ti racconto la storia: voci dalla Shoah … cit. (http://www.shoah.acs. beniculturali.it).
6 ACS, MI, DGPS, DAgR,, Cat. A16 (Stranieri ed ebrei stranieri), b. 10, f. 30: "FIUME", f. Comunicazioni varie.
7 Ibidem.
8 Ibidem.

L'internamento (Introduzione) Fiume ed Abbazia: Indice L'occupazione della Jugoslavia