L'occupazione della Jugoslavia Fiume ed Abbazia: Indice La seconda fase dell'internamento: aprile 1941-agosto 1943

Lo sfollamento a Caprino Veronese


Prima di proseguire con l'analisi dei dati relativi all'internamento, apriamo una parentesi su un altro episodio che coinvolse gli ebrei fiumani al momento dell'invasione della Jugoslavia.
Nei giorni immediatamente precedenti il 6 aprile del 1941 tutta la popolazione fiumana venne sfollata verso le zone dell'interno, come misura protettiva al momento dell'inizio delle ostilità, essendo la provincia zona di operazioni militari. Lo sfollamento degli ebrei stranieri profughi ed apolidi che ancora si trovavano a Fiume fu seguito con particolare attenzione dalle autorità, a dimostrazione del fatto che anche coloro che non erano stati internati nei mesi precedenti erano comunque sottoposti ad una speciale vigilanza.
Il prefetto di Verona così scrive al prefetto ed al questore di Fiume, il 6 aprile del 1941: "Sono qui giunti da Fiume (scortati dalla foza pubblica in vagoni chiusi) ma anche alla spicciolata e senza fogli di via n° 317 ebrei (finora) che sono stati tutti concentrati nel comune di Caprino Veronese ove sono strettamente vigilati"1. In una successiva comunicazione lo stesso prefetto scrive ai podestà ed ai commissari prefettizi dei comuni:
Fra gli ottomila profughi esistenti nei vari comuni della provincia ve ne sono alcuni che appartengono alla razza ebraica. Poiché, a norma delle disposizioni vigenti, occorre prendere speciale nota di costoro, si prega di accertare subito quali dei profughi esistenti nella rispettiva giurisdizione appartengono alla razza ebraica e segnalarli, con rapporti separati per gruppi familiari, a questo ufficio indicando di ciascuno le complete generalità e se siano o no di cittadinanza italiana. Per gli stranieri si richiamano le disposizioni date con la circolare otto corrente [sic] n. 051. Per ciascuno di essi, però, è necessario precisare se appartengono o no alla razza ebraica2.

Quanto contenuto nei documenti è presente anche nei ricordi dell'ing. Federico Falk:
Tutti gli altri abitanti vennero avviati, con ogni mezzo a disposizione per la maggior parte negli alberghi della riviera romagnola e veneta. Invece noi ebrei fummo convocati in questura, dove ci fu rilasciato un foglio di via con l'obbligo di presentarci alle nove di sera alla stazione ferroviaria, ciascuno con una valigia.3

I fogli di via rimasti impressi nella memoria di Falk sono conservati tutti presso l'Archivio storico del comune di Caprino Veronese ed appaiono del tutto simili a quelli che accompagnavano gli internati alle sedi loro assegnate. A Caprino Veronese gli sfollati rimasero poco più di due settimane e poi, una volta superata l'emergenza, tornarono tutti alle loro case.
Gli ebrei fiumani e della provincia sfollati a Caprino furono 381. Tra di essi molti sono i familiari di internati o persone i cui nomi compaiono degli elenchi degli ebrei stranieri compilati tra il 1938 ed il 1939, ma che non risultano internate nel 1940. A Caprino ritroviamo 13 dei fermati il 19 giugno del 1940 che non erano stati internati; 14 degli sfollati, invece, lo furono successivamente al rientro a Fiume.


Dal database:
- Elenco degli sfollati a Caprino Veronese che furono internati (nel formato PDF)



1 ACS, PS, A16, "Stranieri e ebrei stranieri", b. 10,"Fiume", f. Comunicazioni varie.
2 Archivio Comunale Caprino Veronese, bb. 403 e 433.
3 E. Loria, Extra Fiume non est vita. Ricordi di un giovane ebreo di Fiume… cit., p. 216.

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