L'internamento civile Indice Emilio Grazioli e la Delasem

2. EBREI A LUBIANA

2.1 Residenti e emigranti

Secondo le fonti slovene, nel 1940 risiedevano a Lubiana 158 ebrei, di cui 108 erano capi-famiglia oppure non erano coniugati, 30 erano mogli e 20 figli non ancora indipendenti. Dei 108 capifamiglia, 20 erano a Lubiana già da prima del 1918, 27 erano arrivati dal 1919 al 1932, 15 nel 1933 e 46 dal 1934 al 1940
La cittadinanza jugoslava l'avevano in 49, di cui 21 provenivano dalla Banovina della Drava e 16 erano pertinenti a Lubiana; 21 avevano cittadinanza polacca; 17 austriaca; 8 cecoslovacca, 6 ungherese, 3 tedesca, 2 italiana, 1rumena e 1 egizianai
Gli elenchi compilati dalle autorità d'occupazione italiana, datati 7 luglio 1941, si discostano da queste cifre nel modo che segue:
1) elenco dei componenti delle famiglie residenti a Lubiana e paesi vicini compilato il 5 luglio 1941- 62
2) elenco delle donne nubili residenti a Lubiana compilato il 5 luglio 1941 - 16
3) elenco degli uomini nubili residenti a Lubiana - compilato il 5 luglio 1941 - 49
3) elenco degli ebrei residenti a Lubiana - compilato il 4 ottobre 1941 - 53
Totale 180ii
Nel corso degli anni che precedettero l'invasione, inoltre, erano arrivati in Slovenia molti ebrei stranieri, in particolare austriaci fuggiti dopo l'Anschluss, ma anche cecoslovacchi, polacchi, ungheresi.
In Jugoslavia, infatti, nonostante le limitazioni imposte alla concessione dei visti d'ingresso agli ebrei emigranti e le minacce di espulsione per coloro che erano arrivati negli anni precedenti, era rimasta in vigore la disposizione secondo la quale chi fosse riuscito a superare la frontiera e a registrarsi presso un comitato di assistenza ebraico, non sarebbe stato rimandato indietro. iii
Al momento dell'invasione tedesca la maggior parte di questi emigrantiiv era stata riunita in un campo allestito nella località di Leskovek nella Slovenia sudorientalev dove erano assistiti dal Comitato assistenziale ebraico di Zagabria, in collaborazione con le autorità locali. La direzione del campo era affidata ad Eugenio Bolaffio, che in seguito diventerà ufficialmente delegato della Delasem. vi
Dopo l'occupazione La zona in cui il campo era situato si trovò a far parte del territorio sloveno assegnato ai tedeschi. Al loro arrivo molti si allontanarono senza incontrare impedimenti da parte degli occupanti e si rifugiarono a Lubiana. Qui furono sistemati in un vecchio zuccherificio e ad assisterli era la Pokrajinska podporna ustanova (Ente provinciale assistenziale) ma anche la Delasem, sempre attraverso Eugenio Bolaffio, continuava ad inviare aiuti. Altri erano stati sistemati nel castello di Lesno Brdo e fu sempre Bolaffio ad occuparsi del loro trasferimento a Lubiana. vii


i Cfr. Jasna Simcic Gli ebrei di Ljubljana cit, p.164
ii I primi tre elenchi citati sono in ACS, MI, DGPS , DAGR), A16 (Stranieri e ebrei stranieri), b11, f. LUBIANA; il quarto è contenuto nel fascicolo personale di Eugenio Bolaffio in ACS, Mi, DGPS, DAGR, A4bis (Stranieri internati),b.48, f. Bolaffio Eugenio di Vittorio
iii Per le informazioni sulle leggi antiebraiche in Jugoslavia cfr Jasna Simcic Gli ebrei di Ljubljana cit. Sullo stesso argomento cfr Klaus Voigt, Villa Emma, ragazzi ebrei in fuga, 1940.1945, La nuova Italia, Firenze, 2001 pp 40-45
iv Questo è il termine usato nei documenti per indicarli
v ,Sulle vicende degli emigranti raccolti nel campo di Leskovek cfr. Klaus Voigt, Villa Emma cit. pp 54 e 75
vi Eugenio Bolaffio, facoltoso commerciante di alcolici e tra i più ricchi ebrei di Lubiana fu contattato dalla Delasem proprio perché, già prima dell'invasione italiana si era occupato di Leskovec. Il suo incarico di rappresentante della Delasem fu ratificato tuttavia solo il 20 agosto del 1941. Grazie a questo incarico gli fu revocato l'internamento in Italia. Cfr: Alto Commissario della Provincia di Lubiana a a Ministero dell'Interno , 25 novembre 1941 in ACS, Ivi
vii Jasna Simcic Gli ebrei di Ljubljana cit., p.176, testimonianza di Branko Grossman

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