L'internamento Fiume ed Abbazia: Indice Respinti e allontanati

A Caprino Veronese


Il 6 aprile del 1941 fu dichiarata guerra alla Jugoslavia. Nei giorni immediatamente precedenti, come ricorda Federico Falk, Fiume venne evacuata completamente essendo zona di operazioni militari.
"Tutti gli altri abitanti vennero avviati, con ogni mezzo a disposizione per la maggior parte negli alberghi della riviera romagnola e veneta. Invece noi ebrei fummo convocati in questura , dove ci fu rilasciato un foglio di via con l'obbligo di presentarci alle nove di sera alla stazione ferroviaria, ciascuno con una valigia."
I fogli di via rimasti impressi nella memoria dell'ingegner Falk sono conservati tutti presso l'archivio storico del comune di Caprino Veronese, ed appaiono del tutto simili a quelli che accompagnavano gli internati alle sedi loro assegnate.
"C'era un treno predisposto […] vi salimmo e le porte vennero chiuse con i piombi". Comprensibile l'ansia dei viaggiatori sia durante il percorso che all'arrivo alla stazione di Verona porta Vescovo, dove il treno fu posto su un binario morto, ansia che si sciolse solo nel momento in cui arrivò vicino al treno il rabbino di Verona.
A Caprino Veronese gli sfollati rimasero poco più di due settimane e poi , una volta superata l'emergenza,tornarono tutti alle loro case.
Una ulteriore conferma che lo sfollamento degli ebrei fu accompagnato da una speciale attenzione da parte delle autorità viene da una comunicazione da parte della questura di Verona ai podestà e commissari prefettizi della provincia.
"Fra gli ottomila profughi esistenti nei vari comuni della provincia ve ne sono alcuni che appartengono alla razza ebraica. Poiché, a norma delle disposizioni vigenti, occorre prendere speciale nota di costoro, si prega di accertare subito quali dei profughi esistenti nella rispettiva giurisdizione appartengono alla razza ebraica e segnalarli, con rapporti separati per gruppi familiari, a questo ufficio indicando di ciascuno le complete generalità e se siano o no di cittadinanza italiana. Per gli stranieri si richiamano le disposizioni date con la circolare otto corrente n.° 051. Per ciascuno di essi, però, è necessario precisare se appartengono o no alla razza ebraica."
La comunicazione, di fatto, conferma quanto si può rilevare dalla testimonianza della signora Maddalena Werczler e cioè che anche coloro che non erano stati internati nei mesi precedenti e che erano rimasti a Fiume, venivano sottoposti a quella sorveglianza speciale che, insieme all'abbondanza della documentazione che aveva accompagnato l'applicazione delle leggi antiebraiche, faciliterà gli arresti e le deportazioni da parte dei nazifascisti.

Come è possibile verificare dalla tabella generale, gli ebrei sfollati a Caprino furono 370.
Tra di essi molti sono i familiari di internati, o persone i cui nomi compaiono degli elenchi degli ebrei stranieri compilati tra il 1938 ed il 1939, ma che non risultano internate nel 1940.
Tutto, comunque, lascia supporre che il gruppo nel suo insieme dovesse essere costituito da ebrei stranieri o considerati tali, anche se non mancano nomi di persone che non compaiono in nessuno dei suddetti elenchi.
A Caprino ritroviamo 13 dei fermati il 19 giugno del 1940 che non erano stati internati; dal database risulta, inoltre, che 14 degli sfollati furono internati successivamente al rientro a Fiume.

L'internamento Fiume ed Abbazia: Indice Respinti e allontanati